Quella di Kristian è la storia di un ragazzo che ha trasformato la passione per il calcio in un lavoro, in una nuova veste. E con un nuovo nome nato per caso: in pochi, adesso, lo conoscono con quello vero, che svela le origini polacche. Per tutti è Pengwin, il pinguino, ma con la “vu” doppia, quello che attraverso le sue analisi e pronostici cerca di raccontare lo sport più amato dagli italiani. Ma perché il pinguino? Perché Kristian, lontano dalle centinaia di migliaia di follower sui social, da giovanissimo lavorava in un parco acquatico di Latina (città in cui vive tuttora) che come logo al cancello di ingresso aveva proprio un pinguino. E visto che prima di svelarsi al mondo digitale Kristian scelse di vivere un periodo “in incognito” - con un nickname -, ecco che è bastato cambiare una lettera per creare un brand. Pengwin: Il Pinguino vincente.
«Sogno di fare tutto questo direttamente da bordo campo»
«Volevo fare il giornalista sportivo - racconta -, ma con il passare degli anni mi sono ritrovato nelle vesti di una figura diversa, completamente nuova per questo mondo. Il percorso però non è stato così semplice. Ho vissuto una fase adolescenziale complicata, completamente chiuso in me stesso. Andavo a scuola, mi sedevo al banco e non facevo nulla: mentalmente mi sentivo perso, e anche il fisico ne risentiva. Il cambio di classe suggerito dai professori, dopo il quinto ginnasio, è stata una scintilla, una ferita nell’orgoglio, una svolta per iniziare a dimostrare chi fosse realmente Kristian. Così come lo è stata l’Europeo del 2012, che si è giocato proprio nella “mia” Polonia e Ucraina». Perché in quell’estate, Kristian ha iniziato su Facebook a scrivere di calcio, senza sapere che stava inconsapevolmente aprendo un grande capitolo della sua vita. Attraverso la sua passione e determinazione “Il pinguino sbancatore” (la pagina si chiamava così, sempre grazie al logo del pinguino in piscina) è diventato Pengwin, sono nati il proflo Instagram (che oggi conta oltre 600mila seguaci, quello che lui definisce come “suo esercito”), il canale Telegram (il più seguito in tutta Italia), il portale mondopengwin.it, con una sua redazione fatta di tanti appassionati come Kristian che giornalmente analizzano i top campionati europei e non solo e addirittura un programma tutto suo in onda ogni venerdì sera sulla piattaforma Twitch dedicato alle analisi e al commento di tutte le partite in programma nel fine settimana, KICKOFF.
Il metodo di gioco del Pengwin
Ma come lavora il Pengwin? La prima mossa: condividere gratuitamente con il web le sue idee sugli eventi calcistici, proponendo le sue analisi senza volere nulla di concreto in cambio. In poco tempo, grazie al suo rendimento e alla sua capacità d’intrattenimento, conquista sui social la fiducia e la simpatia di migliaia di persone diventando uno dei più grandi punti di riferimento del suo settore e, di fatto, incarnando la figura di un nuovo mestiere finora ancora sconosciuto e mai esistito: il tipster. Video registrati da casa, ma anche da una panchina di un parco che a Latina è diventata quasi un luogo di culto. «Il mio è un lavoro di condivisione, che non lascia indietro il fattore motivazionale: vorrei che la mia storia fosse un esempio per tanti giovani ragazzi. Mi piace condividere emozioni con il mondo, vivere la mia passione per il calcio con il prossimo. Ho girato tanti stadi, tante città: tutto questo essendo partito da zero. E come ce l’ho fatta io, ce la possono fare altri».
Cosa fa il Pengwin: la sua giornata
Una vita nel pallone, quella di Kristian, che il calcio lo ha praticato ma solo da ragazzino: «Seguo il calcio e guardo tutte le partite, sono al passo con i tempi su tutto quello che c’è da sapere: probabili formazioni, assenze, numeri, perché mi piacciono le statistiche. Tengo d’occhio i palinsesti, i mercati, le quote, sognando di poter fare tutto quello che faccio da bordo campo, prima delle partite. Insomma, vorrei coltivare questo mio “Mondo Pengwin”. Quello che tanti anni fa poteva essere solo un lontano sogno, oggi attraverso il lavoro e l’impegno è diventato un grande obiettivo. Esprimermi attraverso il mezzo social mi ha dato modo di farmi conoscere e soprattutto di conoscere tanti “amici virtuali” con i miei stessi interessi, simili a me. È stato fondamentale nella mia crescita, ma è chiaro che il sogno di poterlo fare dal campo, da dove il calcio si gioca, c’è». A 25 anni, Kristian ha una vita davanti: intanto, migliaia di persone si affidano alle sue capacità di analisi per leggere la partita in una maniera diversa e trarne vantaggio: oggi, il Pengwin è riconosciuto dal grande pubblico grazie alle sue capacità comunicative che attraggono tanti giovani e non, interessati al calcio.
Il messaggio del Pengwin
Sul suo sito ufficiale c’è una sezione che si chiama “mentalità”: racconta, con un messaggio motivazionale, quella che è stata la sua vita. «Ho vissuto un’infanzia e un passato difficili, ma ho avuto la forza (o fortuna) di trasformare la mia rabbia, delusione e frustrazione in un’unica grande caratteristica: la determinazione di superare tutto con la semplice volontà di volerlo fare. O almeno provarci, sempre. È proprio nel momento in cui la vita ci mette in diffi coltà che dobbiamo reagire. E bisogna fare in modo che tutte queste non rimangano mai vuote parole, ma azioni concrete. Credo nell’unione che fa la forza ed è per questo che cerco di spronare ogni giorno il mio pubblico a dare sempre il meglio di se stessi. Pengwin è uno stile di vita: essere determinati, non mollare mai, allenare corpo e mente, credere nei propri sogni e lavorare giorno dopo giorno per raggiungerli conquistando un obiettivo alla volta. Nessuno ha detto che sarà facile, ma a noi le cose semplici non piacciono». Ad maiora, Kristian.