Osserviamo una Ferrari che si sta complicando la vita, gara dopo gara e giorno dopo giorno. Dopo l’ubriacatura da acqua del porto di Montecarlo, bellissima festa seguita ormai più di un mese fa al successo liberatorio di Charles Leclerc, per una ragione o per l’altra c’è sempre stata qualcosa a frenare, anzi spezzare, l’attesa progressione della Rossa.
Montreal, Montmelò e Red Bull Ring, circuiti molto diversi tra loro per caratteristiche tecniche, hanno evidenziato nelle file della Ferrari un qualcosa che somiglia a un disorientamento tecnico. Solo ieri dopo la Sprint, in cui aveva chiuso settimo dopo rimontina dal decimo posto, Leclerc aveva detto: «Cambiamo qualcosa, proviamo un assetto diverso per il pomeriggio, tanto non potrà andare peggio della settima-ottava posizione. Magari l’azzecchiamo e allora facciamo quarti o quinti, anche se non dovrebbe essere quello l’obiettivo». E la Ferrari l’ha azzeccata: quarta dunque, ma con Carlos Sainz. E quarta tra i quattro top team visto che davanti le partono una Red Bull (ovviamente Verstappen), una McLaren (Norris) e una Mercedes (Russell).
Ferrari, la delusione di Leclerc
Leclerc scatta sesto ma è stata un’altra giornata amara per lui laddove, dopo l’errore nella pit lane che venerdì gli aveva ammutolito il motore (spacciato per avaria dell’antistallo) facendogli perdere la Q3 per la Sprint, ieri ha sbagliato il giro decisivo finendo su cordolo e ghiaia. Era un tentativo disperato si è detto, ed è anche piuttosto vero, ma nell’intero weekend Sainz è stato più a suo agio: ieri quinto nella Sprint, primo nella Q1, secondo nella Q2, quarto quando i duri hanno cominciato a giocare. Comunque, entrambi alle prese con problemi di gestione dei freni.
La lite in casa Red Bull
È un bel guaio, mentre la McLaren è in piena fioritura nonostante qualche inciampo - ne potete leggere a parte - la Mercedes è ormai lì a battersela con la Ferrari e Verstappen è Verstappen, perfetto nella sua bolla, inscalfibile anche davanti alla lite continua dei due uomini oggi per lui di riferimento: il padre Jos e il capo della squadra Christian Horner che se ne dicono di tutti i colori. Le parole di Max: «Ovviamente non vorrei che litigassero. Io ho un buon rapporto con tutti, ma questa situazione si sarebbe potuta evitare». E poi via, si guarda avanti, si pensa alla perfezione, ad altri ventisei punti in palio. È stato impressionante anche in pista, Max. Tra la Q1 e la Q2, passando da Pirelli soft usate a quelle nuove, ha tolto un secondo secco su un giro da un minuto e spiccioli. Mezzo secondo di distacco su tutti. Poi è andato ancora più veloce nella Q3, nel primo e secondo tentativo, unico a scendere anche sotto la sua stratosferica pole del 2023. E sono sette pole di fila al Red Bull Ring tra GP e Sprint, dal GP Stiria 2021 in era-Covid. Quattro decimi di distacco a Norris, mezzo secondo alla Mercedes e alla Ferrari. Come lo fermi uno così?
Il duello Verstappen-Norris
Ieri nella Sprint ci ha provato Lando Norris, ma i dividendi di quel tentativo li ha incassati Oscar Piastri. Insomma è un bel Mondiale, combattuto, anche se il duello ricorrente è Verstappen-Norris - che oggi partono ancora assieme in prima fila - e non Verstappen-Leclerc, come l’avvio di stagione ci aveva illusi. «È un weekend molto difficile - ha commentato Sainz - ma è da tre gare che stiamo faticando. Sembriamo decisamente indietro rispetto a Red Bull e McLaren, mentre siamo in lotta con la Mercedes in gara, nelle Sprint e in qualifica, ma forse sono leggermente davanti loro». Il ritorno del bouncing, il saltellamento, secondo Carlos potrebbe essere legato al pacchetto di novità introdotto a Barcellona. Bisogna uscirne in qualche modo e una volta superata la gara di oggi ci si metterà in marcia verso Silverstone, per le Rosse un circuito sbagliato in un momento sbagliato.