«A tutti, nella vita, capita di incontrare la persona sbagliata, qualcuno che ci mette in difficoltà, ci fa soffrire e ci porta a dubitare di noi stessi». È un tema molto trattato dalla letteratura, ma fino ad oggi nessuno era arrivato a identificarlo con l’eroe capace di salvare in extremis chi era finalmente riuscito a liberarsene. E così in Australia, Carlos Sainz, liquidato con un anno di anticipo dalla Ferrari in favore di Charles Leclerc domina, senza se e senza ma il Gran Premio di Melbourne. Trasformando un eccezionale risultato in un imbarazzante pacca sulla spalla da parte di quel Frederic Vasseur, “persona sbagliata” in questo caso, scalpitante in fremente attesa di Louis Hamilton che nel frattempo sembra trasformarsi rapidamente in spalla del giovane George Russell.
Una vittoria, quella di Carlos Sainz, costretto a saltare un Gran Premio per un ricovero in ospedale e con ancora i postumi di una appendicite, ottenuta con tale facilità da rendere la vita di un Charles Leclerc, veloce in qualifica, ma piagnucoloso in gara, irta di guai.
Ma grazie alla doppietta Ferrari in Australia, è la Formula 1 a ritrovare se stessa. Quando sembrava oramai condannata a crogiolarsi in uno spettacolo nel quale non c’era più spazio per rischio e sorprese. Con la coppia Red Bull e Max Verstappen, abituati fino ad ora a dominare un palcoscenico che in Australia ha cominciato a tingersi di rosso. In pista e fuori visto che all’interno del team gli attriti non sembrano attenuarsi per rivelarsi ben più pericolosi di quelli che hanno fatto esplodere il freno a disco che gli è costata la gara dopo soli 500 metri dal via. E c’è del “rosso” anche nel terzo e quarto posto di Lando Norris e Oscar Piastri al volante di una McLaren diventata competitiva grazie ad Andrea Stella ingegnere italiano a lungo in Ferrari.