L’accusa di aver imbrogliato lanciata da Max Verstappen nei confronti della Ferrari («questo accade a chi ha smesso di barare», disse ad Austin commentando la mancata competitività della Rossa ) ha lasciato a Maranello un segno profondo, che finirà per ritorcersi contro il pilota della Red Bull, campione in pista ma facile a rilasciare dichiarazioni pesanti. Louis Carey Camilleri, amministratore delegato della Ferrari, ha detto chiaramente no all’ipotesi che la Ferrari possa valutare l’idea di averlo in futuro come pilota.
«Uno che dice che la Ferrari bara non può aspettarsi di finire alla Ferrari», ha risposto a precisa domanda, in occasione della tradizionale cena tra i vertici della squadra (assente il presidente John Elkann) e la stampa specializzata. L’ingaggio di Verstappen non era nell’agenda attuale di Maranello, ma al pilota olandese avrebbe fatto certamente comodo, dal punto di vista della trattativa economica, sapere di avere più porte aperte per il 2021, se Red Bull e Honda non saranno in grado di offrirgli una macchina da Mondiale. A questo punto l’unica possibile alternativa sarebbe la Mercedes, ammesso (e non ancora concesso) che Hamilton vada in Ferrari. La fatwa di Camilleri ricorda quella mai dichiarata, ma rigidissima, di Jean Todt nei confronti di Fernando Alonso, reo di essere rimasto d’accordo con lui in parola all’inizio degli anni Duemila, ma di essere poi passato alla Renault con Briatore. Alonso potè raggiungere Maranello solo nel 2009, una volta andato via Todt.