Ferrari, Sainz e il retroscena da brividi: "A Jeddah ho rischiato di morire"

Il pilota spagnolo ha rivelato retroscena da brividi sul weekend del Gp in Arabia Saudita, in cui si è operato di appendicite: "La situazione era molto grave". Leggi i dettagli
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Il pilota della Ferrari Carlos Sainz è tornato a parlare della terribile appendicite, che lo ha costretto ad operarsi durante il weekend del Gp di Jeddah, dopo le prime due sessioni libere in cui non stava bene. Lo spagnolo ha ricordato al podcast "Nude Project" quei terribili momenti che lo hanno costretto a saltare il Gp D'Arabia Saudita: "La situazione era molto grave. I medici mi dissero che, se avessi continuato a correre, avrei rischiato di morire. Giovedì mattina, prima degli incontri con stampa e ingegneri e gli eventi con gli sponsor - le parole di Sainz riportate da Eurosport - iniziai a sentirmi molto male. Avevo la febbre alta e continuavo ad andare in bagno. Stetti male per tutto il giorno".

Il racconto di Sainz da brividi

Sainz racconta i dettagli: "Venerdì salii in macchina per le prove libere dopo aver preso farmaci per la febbre e la diarrea. La situazione sembrava essere leggermente migliorata. Pensavo di poter guidare grazie all'effetto delle pastiglie, ma ero molto stanco perché non avevo mangiato, mi sentivo senza energie e stavo sudando molto più del normale. Furono le due sessioni di prove libere più difficili della mia carriera. Per di più, Jeddah è un circuito molto impegnativo anche sul piano fisico. Ci sono curve veloci e faceva molto caldo. Durante le prove libere, pensavo che, se non fossi migliorato, avrei faticato tantissimo in qualifica. E non sarei riuscito a gareggiare".

Sainz: "L'addio alla Ferrari mi ha fatto stare male"

Ospite del programma 'El Hormiguero' Carlos Sainz ha parlato poi del prossimo addio alla Ferrari per lasciare il posto, nel 2025, a Lewis Hamilton: "Evidentemente non la prendi bene - ha confessato il pilota madrileno - A nessuno piace sentirsi dire che non vuole continuare con lui". E' successo "a febbraio e la cosa mi ha fatto stare male. Ho avuto anni molto buoni alla Ferrari, ho iniziato la stagione vincendo (in Australia, ndr), ma c'era un sette volte campione del mondo chiamato Lewis Hamilton che voleva venire alla Ferrari e gli hanno fatto spazio. Contro questo non si può fare nulla, quindi la prendo con filosofia e cerco di accettarla nel miglior modo possibile. La vedo anche come un'opportunità per il futuro, perché altre possibilità si presenteranno e voglio ancora diventare campione del mondo, voglio ancora vincere". La Ferrari lo ha sempre trattato allo stesso modo di Charles Leclerc, suo compagno di squadra, ha assicurato Sainz: "Sì, sempre. Onestamente in questo senso non posso lamentarmi del trattamento che ho ricevuto alla Ferrari. Ci sono momenti di tensione in tutte le squadre, ma è la competizione, giri pagina e te ne dimentichi. E la verità è che io e il mio compagno di squadra siamo amici fuori dalla pista, andiamo molto d'accordo, abbiamo un ottimo rapporto e formiamo un'ottima squadra. Se c'è qualcosa che funziona alla Ferrari, siamo noi due piloti che vinciamo le gare, raggiungiamo podi e, soprattutto, lavoriamo come una squadra".


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