Ferrari e Newey, il grande dubbio: Maranello può perdere il Genio?

C'è un grande dubbio, intanto per Vasseur "la cosa più importante  è la stabilità del gruppo   ben più delle individualità"
Fulvio Solms

Vento nelle vele per la Ferrari, reduce dalla vittoria liberatrice di Charles Leclerc a Montecarlo, nonché sostenuta in classifica da una situazione non dissimile da quelle del 2017 e 2018, le migliori per Maranello nell’era dell’ibrido. Così Fred Vasseur ha invitato alcuni giornalisti in una call per fare un punto della situazione. Domande mediamente edulcorate hanno sortito risposte glassate: tutto a un tasso glicemico troppo alto. 

Ferrari, missione stabilità 

Qualcosa però ci ha colpito: l’insistenza di Vasseur – più marcata rispetto al passato e parliamo appena di due settimane fa, Imola – sul concetto di stabilità della squadra. «La cosa più importante per me è la stabilità del gruppo, ben più delle individualità» ha detto scandendo le parole. E nel «gruppo», l’«individualità» che potrebbe alterare la «stabilità» ha oggi precisamente un nome e un cognome: Adrian NeweyPertanto, delle tre l’una. Impressione così di getto: Newey sta sfumando per la Ferrari e si prepara a dire sì a un altro team. Ipotesi dietrologica: esattamente il contrario, Vasseur sta per avere Newey e vuol depistare. Congettura mediata: Vasseur, temendo il no di Newey, mette le mani avanti e nega che questo ingaggio sia centrale. Ce ne sarebbe anche una quarta opzione: che la Ferrari stia soppesando pro e contro. E se l’inserimento di Newey come consulente non funzionasse? Perché se il Genio cannibalizzasse i meriti dell’intero staff tecnico – cosa un po’ inevitabile come s’è visto in Red Bull – la cosa non porterebbe serenità in un gruppo che funzionando e merita fiducia. Ma va pure osservato che Vasseur è uno che tira dritto per la sua strada, anche se convinto che la scelta da lui ritenuta giusta sia mal digerita: lo ha fatto con l’ingaggio di Lewis Hamilton mettendo fuori gioco Carlos Sainz con tutti i suoi meriti, e ci risulta sia poco interessato ai malumori striscianti che comincia a sollevare in squadra l’imminente inserimento di Jerome d’Ambrosio come vice team principal. Aspettiamo. 

Indicazioni 

Quanto al punto della situazione cui teneva tanto, le indicazioni sono chiare: «Abbiamo una squadra in cui tutti remano dalla stessa parte perché sanno che è giusto», «Continuiamo a spingere perché se ti fermi pensando di aver fatto un ottimo lavoro sei finito», «Lo sviluppo portato a Imola ha mostrato di funzionare ma dobbiamo continuare a crescere gradino dopo gradino», «L’obiettivo chiaro è crescere in ogni singola area che porta performance ed efficienza», «A Maranello ho detto che il risultato appartiene a ogni singola persona, quando si perde e naturalmente anche quando si vince», «Il presidente Elkann è strafelice, entusiasta della situazione». Cose così. Vasseur ha anche detto che con Hamilton non parla del 2025: «Ci vediamo in ogni weekend di gara ma, per rispetto alla Mercedes, non facciamo riferimento a discorsi tecnici o che comunque possano dare adito a critiche». 


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Promosso

E poi ha promosso a pieni voti Bryan Bozzi, da due gare nuovo ingegnere di macchina di Leclerc: «Si conoscono da anni e hanno un rapporto molto solido. S’è visto a Montecarlo, pista sulla quale è molto difficile gestire i piloti: la comunicazione tra il muretto e Charles è sempre stata molto veloce ed efficace». Tempo una settimana e la Formula 1 sarà di nuovo in pista. «Montreal, circuito “frena e vai” con largo uso dei cordoli, ci dà buone sensazioni. E comunque negli ultimi tre GP, pur completamente diversi tra loro per caratteristiche tecniche (Miami, Imola e Montecarlo, ndr), hanno confermato che noi, Red Bull e McLaren siamo racchiusi in un decimo di secondo, e che cinque o sei piloti sono sempre in grado di fare la pole position o vincere». Sono tutti pronti per il Canada. 


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Vento nelle vele per la Ferrari, reduce dalla vittoria liberatrice di Charles Leclerc a Montecarlo, nonché sostenuta in classifica da una situazione non dissimile da quelle del 2017 e 2018, le migliori per Maranello nell’era dell’ibrido. Così Fred Vasseur ha invitato alcuni giornalisti in una call per fare un punto della situazione. Domande mediamente edulcorate hanno sortito risposte glassate: tutto a un tasso glicemico troppo alto. 

Ferrari, missione stabilità 

Qualcosa però ci ha colpito: l’insistenza di Vasseur – più marcata rispetto al passato e parliamo appena di due settimane fa, Imola – sul concetto di stabilità della squadra. «La cosa più importante per me è la stabilità del gruppo, ben più delle individualità» ha detto scandendo le parole. E nel «gruppo», l’«individualità» che potrebbe alterare la «stabilità» ha oggi precisamente un nome e un cognome: Adrian NeweyPertanto, delle tre l’una. Impressione così di getto: Newey sta sfumando per la Ferrari e si prepara a dire sì a un altro team. Ipotesi dietrologica: esattamente il contrario, Vasseur sta per avere Newey e vuol depistare. Congettura mediata: Vasseur, temendo il no di Newey, mette le mani avanti e nega che questo ingaggio sia centrale. Ce ne sarebbe anche una quarta opzione: che la Ferrari stia soppesando pro e contro. E se l’inserimento di Newey come consulente non funzionasse? Perché se il Genio cannibalizzasse i meriti dell’intero staff tecnico – cosa un po’ inevitabile come s’è visto in Red Bull – la cosa non porterebbe serenità in un gruppo che funzionando e merita fiducia. Ma va pure osservato che Vasseur è uno che tira dritto per la sua strada, anche se convinto che la scelta da lui ritenuta giusta sia mal digerita: lo ha fatto con l’ingaggio di Lewis Hamilton mettendo fuori gioco Carlos Sainz con tutti i suoi meriti, e ci risulta sia poco interessato ai malumori striscianti che comincia a sollevare in squadra l’imminente inserimento di Jerome d’Ambrosio come vice team principal. Aspettiamo. 

Indicazioni 

Quanto al punto della situazione cui teneva tanto, le indicazioni sono chiare: «Abbiamo una squadra in cui tutti remano dalla stessa parte perché sanno che è giusto», «Continuiamo a spingere perché se ti fermi pensando di aver fatto un ottimo lavoro sei finito», «Lo sviluppo portato a Imola ha mostrato di funzionare ma dobbiamo continuare a crescere gradino dopo gradino», «L’obiettivo chiaro è crescere in ogni singola area che porta performance ed efficienza», «A Maranello ho detto che il risultato appartiene a ogni singola persona, quando si perde e naturalmente anche quando si vince», «Il presidente Elkann è strafelice, entusiasta della situazione». Cose così. Vasseur ha anche detto che con Hamilton non parla del 2025: «Ci vediamo in ogni weekend di gara ma, per rispetto alla Mercedes, non facciamo riferimento a discorsi tecnici o che comunque possano dare adito a critiche». 


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