Gp d'Austria, le emozioni più della ragione

Il commento di Mauro Coppini al duello tra Perez e Sainz in Formula 1
Gp d'Austria, le emozioni più della ragione© Getty Images
Mauro Coppini
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Il primo luglio del 1979 sul circuito di Digione due piloti hanno dato vita ad un duello rimasto nella storia della Formula 1. Con Gilles Villeneuve e René Arnoux, impegnati a confrontarsi con abilità e coraggio. Una Renault contro una Ferrari. Due uomini contro, caratteri diversi che l’obbiettivo della supremazia l’uno sull’altro, trasformava in eroi. L’uomo al di là della macchina, l’impossibile che diventa possibile solo dopo averne verificati i risultati. Quarantaquattro anni dopo in Austria il duello si ripete. Una Formula Uno soffocata dalle regole imposte da una tecnologia che fa della prevedibilità l’unico universo possibile, si fa da parte per lasciare spazio a piloti che per un istante ritornano uomini.

Gli "impiegati" alzano la testa

Sergio Perez guida una Red Bull, monoposto vincente con Max Verstappen, ma modesta tra le sue mani. Carlos Sainz ha conquistato una Ferrari, ma le sue capacità si nascondono all’ombra di un Charles Leclerc nato per vincere ma invischiato nei cambiamenti che da sempre affliggono la Ferrari. Poi capita che i due “impiegati” alzino la testa. Si guardano l’uno nell’altro, dimenticano le strategie e i rispettivi ruoli. Sanno che il duello potrebbe costargli caro. Ma lo fanno lo stesso. Le centinaia di migliaia di spettatori si dimenticano all’istante di Max Verstappen che corre verso l’ennesima vittoria e di Charles Leclerc finalmente a podio. Tutti gli occhi sono per loro. E se ne accorge anche la prima guida della Red Bull che le tribune le vede e le giudica. E così alla fine decide di fare una sosta che, allo stesso tempo, potrebbe valere un record sul giro o una clamorosa sconfitta. Segno che le emozioni, quelle proprie e quelle indotte negli spettatori, qualche volta possono avere la meglio su una ragionevolezza che ha poco a che fare con la Formula 1.


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