ROMA - Dietro le quinte ha parlato in privato con Klose, gli ha raccontato di quando correva i rally in Polonia da giovanissimo e di come stimi Pioli, il suo allenatore, conosciuto a Bologna. Luca Cordero di Montezemolo ha confessato e svelato in pubblico la propria simpatia per la Lazio, nata a Roma negli anni Settanta e anche per merito del dottor Ziaco, che lo curò dopo l’incidente al Gran Premio di Olanda, quando venne investito da Ronnie Peterson.
TUTTO SULLA F1 - MONTEZEMOLO SULLA FERRARI
SCHUMI - Montezemolo poi si è messo a scherzare e ha usato la propria ironia. Michele Plastino, nel ruolo di moderatore, lo aveva appena presentato. «Volevo ringraziare il rettore, la giuria, l’università, gli studenti per bellissima accoglienza. Grazie per la storia di cui avete parlato, è lunga, ma insieme alla storia spero ci sia anche un futuro perché ho appena 27-28 anni e penso di avere un grande futuro davanti. Grazie ragazzi» ha detto rivolto alla platea. Nel video era stato trasmesso un suo discorso in cui ricordava Enzo Ferrari. «Bisogna premiare le persone per quello che sanno fare, per le competenze e le capacità da qualsiasi parte provengano. Questo ho imparato da Enzo Ferrari. E poi mi diceva. Sono spesso più teso quando vinciamo rispetto a quando perdiamo, perché quando vinciamo ci può essere appagamento. Mi ha insegnato a guardare sempre avanti, darsi delle sfide, saper sognare. E’ il mestiere degli imprenditori».
SQUADRA - Premiato perché ha sostenuto e portato avanti per una vita una cultura dell’etica sportiva. «Vedo dei giovani laziali, quando arrivai a Roma mi appassionai molto alla Lazio e quando ebbi un grave incidente fui curato da una persona straordinaria come il dottor Ziaco. Vissi gli anni straordinari della famiglia Maestrelli». Condivide poco la distinzione tra atleti e piloti. «La Ferrari, insieme alla famiglia, è la cosa più importante della mia vita, ci ho passato 30 anni. Però, vi confesso, mi piacciono gli sport di squadra, perché si soffre insieme. Gli sport individuali sono diversi. A volte i piloti quando vincono non pensano sia merito della squadra. Si vince e si perde tutti insieme».