Giffoni Sport, Giorgio Porrà: informare ed emozionare tramite il racconto sportivo

Firma storica di Sky Sport, specializzato nel racconto della gesta dei grandi dello sport. Un maestro del saper informare e del saper emozionare attraverso il connubio di immagini e parole. Giorgio Porrà arriva a Giffoni.
Giffoni Sport, Giorgio Porrà: informare ed emozionare tramite il racconto sportivo
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Le gesta dei grandi dello sport, il saper informare ed emozionare attraverso il connubio di immagini e parole. Questo è stato l’argomento dell’incontro con Giorgio Porrà. Firma storica di Sky Sport, autore di produzioni cult come L’Uomo della Domenica, arriva all'Antica Ramiera per una chiacchierata con gli Sport Ambassador

Giorgio Porrà: si può emozionare raccontando di sport?

"Sky nasce dalla costola di Tele+. Io, Nosotti, Caressa: siamo partiti nel 1991. Inventarsi una televisione satellitare in Italia non era facile. Il problema della pirateria ci ha complicato la vita. Certo, anche la concorrenza è diventata sempre più agguerrita, ma siamo ancora qui dopo 30 anni e abbiamo 5 milioni di abbonati".  

Innanzitutto, come è iniziata questa lunga e fruttuosa carriera? "Io non sono nato storyteller. Ho passato tutti gli step. Mi sono occupato anche di politica, di cronaca e poi ho avuto la possibilità di trasferirmi sullo sport. Nel periodo in cui l'ho fatto nasceva la televisione a pagamento. Il mio obiettivo però era sempre stato quello: volevo fare sport e volevo assolutamente raccontare lo sport in maniera differente". 

Poi, una differenza tra il giornalismo e lo storytelling: "Il confine tra il giornalismo e il raccontare storie è labile. Innanzitutto, aboliamo il termine storytelling, perché ormai è un termine abusato e inflazionato. In generale non amo gli inglesismi, ma quel termine davvero non ha senso, è diventata quasi una disciplina scientifica. Nello sport bisogna parlare di emozionare chi ascolta. Emozionare può essere fatto utilizzando codici diversi. Io tendo a sfruttare tutte le possibilità che il mezzo mi offre per creare suggestione in chi mi ascolta. La narrazione sportiva deve avere il giusto ritmo e trasmettere la giusta dose di emozione". 

Ma come nasce questa volontà di raccontare lo sport in questo modo? "Il tentativo di raccontare lo sport in un certo modo, per restituirgli tutta la credibilità possibile, dato che in tanti lo snaturano, è la ragione per cui insisto nel mettere soprattutto il calcio in relazione con cinema, musica e arte. Da molti sono considerate discipline più nobili. Il calcio viene invece considerato come troppo plebeo per essere avvicinato alle arti, io sto cercando di nobilitarlo".  


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