Giffoni 54, Piero Ferrari: "Il punto di forza della nostra scuderia? Semplice, la costanza"

Avviene in Sala Blu l'incontro con Piero Ferrari, Vice Presidente e Amministratore non esecutivo della società, per esprimere tutta la grandezza del colosso Ferrari. All'incontro presente gli Sport Ambassador e i ragazzi della sezione Impact!
Giffoni 54, Piero Ferrari: "Il punto di forza della nostra scuderia? Semplice, la costanza"
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Piero Ferrari, Vice Presidente e Amministratore non esecutivo della società, per esprimere tutta la grandezza del colosso Ferrari, sbarca a Giffoni, nella Sala Blu della Multimedia Valley per rispondere alle domande degli Sport Ambassador e dei ragazzi della sezione Impact! 

Piero Ferrari parla con i Giffoners

"È un piacere essere qui con voi e mi fa piacere vedere tanti giovani che conoscono il nome della mia famiglia. Mio padre ha lasciato una grande azienda e una grande famiglia che vorrei presentarvi".

Innanzitutto, qualche parola sul film, ovviamente: "Il film Ferrari è da considerarsi tale, non è un documentario. Si tratta di un progetto che è stato messo in piedi quasi 30 anni fa. Quando mi dissero che volevano fare un film su mio padre, hanno voluto il mio aiuto. Ma mio padre ha fatto tante cose, pensiamo già solo al fatto che abbia vissuto due guerre mondiali. Io non conosco tutto di lui, conosco solo una parte di lui, quella che vedo dal mio punto di vista. Alla fine, infatti, il film si è concentrato su un unico anno della sua vita: l'anno delle tragedie. mio padre si rese conto che non poteva lasciare i suoi collaboratori senza un futuro, e decise di andare avanti. Mi sono permesso di correggere alcune cose della sceneggiatura, ma ovviamente io non l'ho firmata. Non sono uno sceneggiatore. Quando ho visto il film l'emozione è stata forte. L'ho guardato subito dopo la fase di montaggio, tramite una proiezione privata per me e la mia famiglia. L'emozione è stata scaturita dall'accuratezza, le difficoltà mostrate hanno reso benissimo l'idea".

Ma come nasce questa passione? "Inizia da lontano. Ero appassionato di qualsiasi cosa avesse a che fare con la meccanica. Quando ero piccolo gli spunti erano molti. Anche cose semplici, come mettere le rondelle attorno alle viti, mi piacevano. Ho ereditato tutto ciò da mio padre. Lui amava i motori, credeva che fossero il cuore delle macchine. Gli interessava studiarli, capire come funzionavano". 

Poi, qualche parola sul rapporto con il padre, Enzo Ferrari: "Ne parlerò forse in maniera un po' filosofica. Mio padre diceva che il passato è passato, non possiamo modificarlo. Il presente dura un istante, l'unica cosa che possiamo cambiare è il futuro. Ma possiamo farlo solo se teniamo conto degli errori del passato. Questo è stato un insegnamento prezioso che mio padre mi ha fornito. Domani è un altro giorno. Bisogna andare avanti e risolvere giorno per giorno i nostri problemi".

Infine, il vero punto di forza della scuderia Ferrari: "In passato c'era tante altre case automobilistiche italiane. Il fatto che la Ferrari venga considerata come la Nazionale italiana della Formula 1 è un onore. È sempre stata presente, vorremmo certo vincere di più ma la costanza è il nostro punto di forza". 


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