Giffoni Sport, Cassani porta il ciclismo all'Antica Ramiera

La giornata di martedì 23 luglio, per la sezione Giffoni Sport, si apre con il collegamento con Davide Cassani: ora dirigente sportivo, commissario tecnico e commentatore televisivo. È precedentemente stato un ciclista.
Giffoni Sport, Cassani porta il ciclismo all'Antica Ramiera
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Davide Cassani è stato ciclista professionista. Ora è dirigente sportivo, nonché commissario tecnico della Nazionale italiana e commentatore televisivo. Oggi è stato ospite all'Antica Ramiera di Giffoni, per rispondere alle domande degli Sport Ambassador. 

Cassani ai Giffoners: "Le emozioni che ho provato sulla bici sono indescrivibili"

"La bici è la regina delle strade emiliane. Le città più ciclistiche d'Italia sono le nostre, la bici è usata anche e sorpattutto nel quotidiano. Per me, che sono romagnolo e sono cresciuto in questo territorio, la bici è un mezzo da usare per qualsiasi cosa. Mi innamorai del ciclismo da piccolo, posso dire che questa è sempre stata la mia più grande passione. Le emozioni che questo sport mi ha regalato sono indescrivibili. Quando ho vinto il Giro d'Emilia mio figlio aveva un anno, ed era la prima volta che mia moglie lo portava a vedere una corsa. E siccome quella corsa l'ho vinta, per me è stato meraviglioso".

Cassani ha voluto parlare un po' del suo rapporto con i giovani: "Io ho corso negli anni '90, sono commissario tecnico dal 2014. Vi dirò, i giovani sono cambaito. Pensano in modo diverso rispetto a 30 anni fa. Ma sono riuscito a creare una squadra, nel vero senso della parola. Tutti corrono con la maglia Azzurra, tutti corrono per un unico obiettivo". 

Infine, il ct ha risposto alle domande dei ragazzi della sezione Giffoni Sport: "Abitavo in questo paesino della Romagna, nelle campagne. Mi sono sempre detto che volevo correre. Mio padre mi portò a Imola e io decisi che volevo diventare un professionista. Mio padre mi comprò la prima bicicletta nel 1975, ed è iniziata così la mia grande avventura. Per me andare in bicicletta era un piacere. Mi dispiace che in questo periodo storico siamo in difficoltà a livello di talenti. Abbiamo tanti giovani bravi, ma il problema è che ci sono dei fenomeni non italiani e per colpa loro non riuscimo a vincere. Ci sono poche scuole di ciclismo, e i giovani che possono rivelarsi essere talenti non vengono scovati. Abbiaoìmo pochi ragazzini che sono forti e devono crescere". 


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