Giffoni Sport apre le porte a Sky: arriva il direttore Federico Ferri

Informazione, racconto, emozione: come comunicare lo sport, le sue storie, i suoi campioni. Lo spiega Federico Ferri agli Sport Ambassador e ai ragazzi della sezione Impact!, nella Sala Blu della Multimedia Valley.
Giffoni Sport apre le porte a Sky: arriva il direttore Federico Ferri
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Come si comunica lo sport? E le sue storie, i suoi campioni? Federico Ferri, direttore responsabile di Sky Sport, sarà presente in Sala Blu per parlarne con i ragazzi di Giffoni Sport e Impact!, per delle riflessioni sull’attualità e sul futuro.

Ferri ai Giffoners: "I miei inizi a Sky? Volevo scappare"

"Grazie per l'invito e sono felice di essere qui, soprattutto per Giffoni Sport, che sono sicuro crescerà sempre di più. Io degli anni di Sky ne ho fatti 19 su 21. Personalmente, sento tante emozioni e mi paragono un po' ad un allenatore di un Dream Team o un All-Star Team. Ho la percezione di lavorare, a Sky, con persone molto più brave di me: che sia per una telecronaca, per montare un video o per scattare foto".

Ferri ha inizialmente parlato dei suoi primi tempi nell'emittente: "Sky è nato nel 2005, e io facevo questo lavoro già da un po' sul cartaceo. Mi hanno preso perché gli serviva un inviato. All'inizio volevo scappare, la televisione non mi piaceva. Avevamo tempi brevi e preferivo scrivere. Quando poi mi hanno detto che sarei andato ai Mondiali del 2006, e io non volevo andarci. Poi, ho iniziato a capire che c'era la possibilità di fare qualcosa di entusiasmante". 

Il direttore ha poi speso due parole sul modus operandi del suo team di lavoro: "Con Sky abbiamo la volontà di offrire una copertura quotidiana. Ma il cuore di Sky Sport sono gli eventi. È evidente. L'evento deve essere accompagnato, non amiamo stargli davanti. Ad esempio, abbiamo l'esclusiva di tutta la Champions. Poi ci sono anche altri pilastri. Abbiamo anche un servizio in streaming, per dirne una. E poi, c'è Sky Sport 24, che ci fornisce una copertura completa di tutto ciò che succede e per tutti gli sport".  

Infine, Ferri ha risposto alle domande dei numerosi Giffoners presenti in sala: "Non sono convinto che il numero di partite della Champions, arrivato al limite, riduca il fattore spettacolo nel gioco. C'è sicuramente un fattore di sicurezza ed energia dei giocatori. Bisogna anche considerare la stanchezza mentale che il calcio si porta dietro. Ad esempio, nella NBA si arriva alla fine della stagione in un modo un po' diverso". 

Poi, una nota di merito ai suoi collaboratori: "I giornalisti di scuola Sky hanno un po' di esperienza in più. Sicuramente c'è lo stimolo di restare in alto. Non siamo quelli che arrivano con la fame di chi non ha niente, come quella che avevamo nel 2005. Una scuola Sky c'è, abbiamo la capacità di essere ovunque e coprire tutto. C'è sicuramente la capacità di essere misurati ed equilibrati: essere brillanti ma con la capacità di mantenere la serietà, per essere rispettosi nei confronti di chi ti guarda. E poi c'è il talento. Tanti di noi sono cresciuti lì dentro. Lavorare a Sky ti cambia tanto. La scuola di Sky passa attraverso i responsabili, perché la nostra squadra ha un DNA ben definito". 


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