#Giffoni54, Leonardo Bonucci: "Seguite la vostra strada senza pensare a niente"

Bonucci, iconico difensore, incontra i ragazzi del Giffoni Film Festival. Con esperienza e personalità, sono tanti gli insegnamenti per i Giffoners nel nome del suo grande impegno verso il mondo giovanile.
#Giffoni54, Leonardo Bonucci: "Seguite la vostra strada senza pensare a niente"
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Nella Sala Blu della Multimedia Valley, gli Sport Ambassador e i ragazzi della sezione Impact! incontrano Leonardo Bonucci. Difensore da 9 Scudetti, 5 Coppa Italia e 5 Supercoppa Italiana, oltre che protagonista della vittoria Euro 2020 con la Nazionale italiana.

Bonucci ai Giffoners: "Voglio imparare molto da voi"

Innanzitutto una parentesi sugli Europei: "Quando a marzo era tutto pronto, siamo stati bloccati dal Covid. Il merito va tutto al mister, che ha gestito la situazione al meglio. Abbiamo passato tanto tempo tra noi giocatori della Nazionale, chiacchieravamo molto e abbiamo condiviso sia successi sia paure. Eravamo consapevoli che si stesse creando un gruppo importante. Ciò che ci ha aiutato di più è stato il prenderci una settimana per stare ancora di più insieme e riflettere sull'esperienza che stavano per vivere. Volevano che tutti gli italiani fossero orgogliosi di ciò che stavano per mostrargli. Alla fine gli abbiamo regalato qualcosa che per noi è per sempre, ma che ha eliminato sicuramente le loro preoccupazioni per qualche giorno". 

Poi, siccome non esistono solo le cose belle, bisogna parlare anche delle cose negative che succedono: "Ho un tatuaggio. C'è scritto Per aspera, ad astra. Sono molto testardo e ho sempre avuto obiettivi chiari. Ho sempre trovato anche nei momenti diffiicli una fonte di motivazione. Proprio per questo sono stato un giocatore divisivo, la mia esultanza per molti è iconica e per altri è offensiva. Sono stato duramente criticato, ma sono sempre andato avanti. Sono sempre sceso in campo con la consapevolezza che il giudizio esterno non doveva influenzare le mie prestazioni. In questo mondo veniamo costantemente giudicati, quindi seguite la vostra strada e non pensate a nient'altro. La nostra strada la sentiamo dentro, solo noi. Nessun'altro. L'unico eroe che mi ha aiutato ad andare avanti in quei momenti era mio figlio. Non sapere quando sarebbe uscito dalla sala operatoria mi ha fatto comprendere che lo sport può regalare emozioni negative, ma nulla è paragonabile al dolore per la sofferenza di un figlio". 

L'ex calciatore ha voluto poi parlare dei suoi obiettivi futuri: "A breve inizierò la carriera da allenatore, spero che questa esperienza sarà rosea come quella che ho vissuto da calciatore. La mia carriera è stata costellata da successi, ma anche difficoltà. Credo che quella da allenatore sarà simile. Ma non so cosa aspettarmi, è la prima volta che sperimento qualcosa del genere. Voglio essere un allenatore vincente, non ho un bel rapporto con la sconfitta. Speriamo che tutto vada per il meglio. Credo che ciò che mi abbia contraddistinto sia stata la carriera. Questo mio nuovo percorso partirà da tutto ciò: dalla mia perseveranza". 


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