Giffoni Sport, Andrea Minguzzi e Stefano Maniscalco insieme per gli Sport Ambassador

Oggi (domenica 21 luglio) a Giffoni Sport per il Team "Sport e Salute Illumina” sono stati presenti Andrea Minguzzi, campione alle Olimpiadi di Pechino 2008 per la disciplina greco-romana, e il karateka italiano Stefano Maniscalco
Giffoni Sport, Andrea Minguzzi e Stefano Maniscalco insieme per gli Sport Ambassador
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Andrea Minguzzi, campione olimpico a Pechino 2008 per la disciplina greco-romana, è stato presente oggi domenica 21 luglio a Giffoni Sport, per conto del Team "Sport e Salute Illumina”. Insieme a lui, anche Stefano Maniscalco, campione del mondo per 2 edizioni Seniores 5 volte e 3 volte medaglia d'oro dei giochi del mediterraneo.

Minguzzi: "Pechino 2008, un sogno realizzato"


"Il mio percorso sportivo nasce grazie a mio padre, era un lottatore anche lui. Il mio primo approccio con le Olimpiadi è stato ad Atene nel 2004, poi ho coronato il sogno con il mio oro a Pechino, nel 2008". 

Il lottatore ha poi parlato del suo cambio vita e della sua esperienza da allenatore: "Da atleta il palcoscenico è tutto per te, ti senti un po' una prima donna. L'allenatore deve dare tutto quello che ha. Non tutti gli atleti possono essere allenatori, non tutti gli allenatori possono essere atleti. È un passaggio molto complicato, sono due attività opposte. L'atleta deve essere egoista, l'allenatore deve essere altruista. È un percorso lungo e deve essere seguito, nessun atleta è in grado di fare l'allenatore senza studiare". 

Maniscalco: "Sempre stato individualista, il calcio non era per me"


 "Anche io ho iniziato perché avevo alle spalle una tradizione famigliare molto salda alle spalle. Giocavo a calcio e mi piaceva, ma preferivo tirare calci in testa a qualcuno e non ad una palla (ride, n.d.r.) Mio padre era insegnante di judo e karate. Non sognavo le Olimpiadi da bambino, ma volevo essere il più forte del mondo".

Poi, il karateka ha voluto dare un consiglio agli Sport Ambassador: "Dovete faticare. Io ho capito subito che per raggiungere i miei obiettivi dovevo faticare. Senza la fatica non arriverete da nessuna parte, dovete ricordarlo sempre. Ma ricordate anche che la fatica è amica, non dovete lasciarvi spaventare da lei. Accoglietela, invitatela a cena, perché vi darà tanto".


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