Danilo Fanfano a Giffoni Sport: dalla strada alla rinascita

L'incredibile storia di Danilo Fanfano: un underdog, uno che viveva per strada, a contatto con la malavita torinese, rinato grazie ad un'applicazione che premia chi assume comportamenti etici e morali.
Danilo Fanfano a Giffoni Sport: dalla strada alla rinascita
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Danilo Fanfano è poco più che 20enne e studia Informatica, come il papà che si occupa di programmi gestionali e svolge consulenze informatiche. Ama lo sport, pratica con dedizione le arti marziali. Un ragazzo che, come tanti altri, sta gettando le basi per costruire il proprio futuro. Ma quel futuro si volatilizza. Sparito. E per Danilo la vita cambia. Non ci sono più sogni nel cassetto, ma conta solo sopravvivere. La famiglia di Danilo cade in povertà. Il padre aveva messo a punto un sistema allora pionieristico, dando la possibilità di pagare i pedaggi autostradali dal cellulare, ma non ha successo. Da quel momento in poi inizia un periodo buio, fatto di prestiti e ispettori giudiziari che bussano alla porta di casa e portano via tutto. Sempre di più, sempre di più. La famiglia Fanfano si ritrova senza una casa. Resta solo una vecchia auto degli anni '90, che diventerà la “casa” di Danilo. Tra il 2008 e il 2012 Torino è al centro di diversi casi di cronaca, e il tema centrale è sempre lo stesso: il controllo del territorio tra bande della malavita. A farsi la guerra sono clan albanesi e rumeni. Ci sono aggressioni, sparatorie e pestaggi. E Danilo è stato una delle vittime di quel sistema. Ma, chiuso quel doloroso capitolo, inizia un’altra vita. E questa vita è dedicata alla rigenerazione, sia personale che imprenditoriale. Come tutte le storie di rinascita che si rispettano, c'è anche il lieto fine. 

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La chiacchierata di Danilo, con i ragazzi di Giffoni Sport, è iniziata con la descrizione della sua storia, un punto di inizio: "La mia è una storia particolare. Tutte le storie sono particolari, ma la mia è molto fuori dalle righe. Ho combatutto per tantissimi anni, 30. Il mio racconto passa da quello che mi è successo, a cosa ho attraversato, fino a quello che ho fatto e perché".

Continua con il racconto, accompagnato da alcune clip: "Sono nato sano e in una famiglia piena di amore. Mio padre faceva l'imprenditore e, insieme a mia madre, mi hanno sempre sostenuto nella mia passione per le arti marziali. La mia vita poi è stata stravolta. Mio padre aveva avuto l'idea di pagare il Telepass con il telefono. Gli servivano i soldi per il progetto, andò a cercarli. Tra tutti i problemi, tante delle cose che non funzionavano vanno in pezzi. La mia famiglia ha perso tutto, l'unica delle poche cose che non ci hanno portato via era la macchina, perché costava troppo il processo giudiziario per rivenderla. Dormivo lì, figuratevi se potevo mai avere un telefono o i social. Il mio compagno di viaggio era un barattolo di marmellata, che era un po' la mia banca. Conservavo anche i centesimi più piccoli, e mettendoli da parte ho provato a sopravvivere per un po'. Mi facevo i conti mentalmente su quanto avessi e quanto potevo spendere, tante volte ho subito l'umiliazione di dover lasciare certe cose sul nastro del supermercato perché avevo calcolato male i soldi. Non volevo chiedere aiuto, non volevo chiedere niente a nessuno. Molti amici li ho persi, molti erano quasi contenti di vedermi cadere. Sono momenti in cui ti chiedi perché è successo tutto proprio a te, chiami in causa l'universo o la religione. Venivano dei personaggi sinistri a chiedere soldi ai miei, noi eravamo spaventati. Proprio in quel momento faccio una cavolata. Siccome ero entrato nel mondo degli sport da combattimento a 360°, vado a chiedere aiuto ad un amico che lavorava in un locale. Girava la voce che lui conoscesse persone interne ai combattimenti su scommesse. Insomma, finisco in un brutto giro". 

Poi arriva la risalita, e successivamente la rinascita: "Ho fatto un fioretto, volevo riprendermi e fare qualcosa di buono. Inizio a prendere gli oggetti che le palestre volevano buttare e le rivendo. Metto su Etika, un'applicazione che gratifica chi la scarica ogni volta che fanno qualcosa di buono per se stessi. Ora è la tredicesima applicazione di fitness al mondo, su quattrocentomila che ne esistono. Con la mia esperienza ho capito che chiunque ha diritto ad una seconda occasione".


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