Giffoni Sport, Luigi Mastrangelo: "L'ossessione batte il talento? Per me sì"

Pronti, partenza, via! Giffoni Sport è iniziato. Luigi Mastrangelo, ex pallavolista, è stato il primo ospite di questa prima edizione, che si terrà dal 20 al 27 luglio presso l'Antica Ramiera di Giffoni.
Giffoni Sport, Luigi Mastrangelo: "L'ossessione batte il talento? Per me sì"
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Luigi Mastrangelo, ex pallavolista, è stato il primo ospite della prima edizione di Giffoni Sport, che si terrà dal 20 al 27 luglio presso l'Antica Ramiera di Giffoni.

Mastrangelo e la pallavolo: lo sport di una vita


Mastrangelo, sullo sport che ha praticato per tutta la vita, ha dichiarato: "Nasco come calciatore, sono stato obbligato a cambiare sport a causa dell'altezza. Nel mio paese c'era solo la pallavolo, il basket non era contemplato. Ma è stato meglio così, perché poi ho capito che la pallavolo è una scuola di vita". Poi, in risposta alla domanda di Marco Nosotti: "La pallavolo mi ha regalato tantissimo, mi ha tolto dalla strada, e stiamo parlando di 30 anni fa. Della carriera mi restano i valori e soprattutto il rispetto per i compagni. Sono cose che provo ad insegnare anche ai miei figli, le sconfitte sono le uniche cose che ti insegnano a vincere". 

Piccola parentesi nostalgica sui rimpianti e su come l'ex pallavolista li gestisce: "Il mio unico rimpianto è aver perso la finale olimpica, ma incontrammo il Brasile che era una squadra fortisisma. Il nostro argento è stato un po' come un oro bianco. Di certo non mi è mai capitato di avere la pancia piena di vittorie. Abbiamo sempre avuto fame di vincere e di primeggiare. Gli avversari hanno sempre i tuoi stessi obiettivi, l'importante è sempre avere lo stimolo giusto".

Mastrangelo ha poi iniziato a rispondere alle domande degli Sport Ambassador presenti in sala: "L'ossessione batte il talento, ho incontrato tantissimi ragazzi che non avevano doti innate ma con l'allenamento hanno raggiunto traguardi impossibili. Il sogno di qualsiasi sportivo è vestire la maglia Azzurra. In Nazionale puoi perfezionarti, ma i ritmi sono diversi e bisogna prepararsi ad un evento importantissimo in poco tempo. Ad allenare? No, non mi ci vedo. Ho avuto troppo poco tempo per stare a casa, ora che non gioco più mi godo la vita fuori dal palazzetto. Se non mi fossi ancora ritirato al giorno d'oggi sarei ancora più popolare: non avrei 170mila followers, bensì qualche milione". 

Poi, sulla sua passione per il cinema: "Io ho fatto quattro film, mi sono avvicinato molto al cinema ultimamente. Già nel 2008 ho fatto un'apparizione per CentoVetrine, in cui ho interpretato me stesso. La mia seconda esperienza è stata invece al fianco di Rocco Papaleo, in Tu mi nascondi qualcosa, interpretavo un allenatore di calcio. Poi ne ho avute altre due ma sono state più tranquille". 


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