ROMA - L’apertura delle Festa del Cinema di Roma ha la musica jazz di sottofondo e la Brooklyn degli anni cinquanta come sfondo. Anzi, qualcosa più di uno sfondo. Un protagonista. Brooklyn infatti è anche il soprannome di Lionel Essrog, detective privato affetto dalla sindrome di Tourette che si trova ad indagare sulla morte del suo capo, in un mondo di politici corrotti, “palazzinari” e violenza.
Il film è Motherless Brooklyn - I segreti di una città. Regista, sceneggiatore, produttore e… attore è Edward Norton.
Cosa va e cosa non va
Norton si muove con buona dimestichezza dietro la macchina da presa. Giganteggia con il suo personaggio. Ma soccombe sotto il peso di una sceneggiatura che ha più di una ingenuità e che alla fine sembra stiracchiata nelle oltre due ore di film.
A livello di struttura e suggestioni visive è a tutti gli effetti un hard boiled. Anzi, pesca a piene mani tra tutti i cliché del genere. Per questo, pur essendo un buon film, lascia la sensazione di poca originalità.
Il valore aggiunto vero è la recitazione: Norton, ma non solo. Dafoe e Baldwin sono magnifici nella caratterizzazione anche fisica dei loro personaggi. E la colonna sonora è strepitosa, con la ciliegina sulla torta di un pezzo originale di Thom Yorke e Flea.