ROMA - Non è solo western, è molto, molto altro. Hostiles di Scott Cooper è ambientato nel 1892 eppure più di un secolo dopo è una pellicola terribilmente attuale. E' un film duro, pragrmatico, spietato che cela in ogni fotogramma un messaggio contro il razzismo. Hostiler, che sarà distribuito in Italia da Notorius Pictures, può contare su un cast eccezionale sul quale spicca ovviamente lo stratosferico Christian Bale, nei panni di un capitano di fanteria che odia con tutte le sue forze i pallerossa, suoi nemici da sempre dopo lo sterminio di molti suoi amici, Bale però non è il solo: sono splendide anche le interpretazioni di Rosamund Pike (una vedova che ha visto sterminata la sua famiglia per colpa dei violenti Comanche) e Wes Studi (vecchio e carismatico capo Cheyenne. Hostiles racconta una profonda spaccatura razziale che l'America sta vivendo nuovamente oggi. Lo fa senza mai eccedere in nulla, nè nella violenza, nè nei comportamenti dei suoi personaggi lungo il cammino che li condurrà fino alla terra natia nel Montana. Il viaggio è una lunga Odissea dove in questo manipolo di uomini, anche per pericoli affrontati, si crea lentamente un'avvicinamento umano al di là di ogni pregiudizio razziale.
"Queste due culture - spiega il regista Scott, presente alla Festa del Cinema di Roma - si trovano costrette a fare questo viaggio, dal Tennessee e al Montana, come in un percorso dell'anima. Alla fine, tra loro, c'è vera riconciliazione, una cosa che farebbe bene all'America di oggi. Ora se questo film aprisse un reale dibattito negli Usa su queste cose sarei davvero contento, penserei di aver fatto qualcosa di utile. Sono finiti gli otto anni pieni di speranza di Obama. In Usa se continua così le difficoltà saranno enormi. Il rischio è di tornare agli anni Quaranta".
Non poteva esserci apertura migliore per la kermesse capitolina.