IT: la recensione del film tratto da Stephen King

Il film sul Clown mangia-bambini è il primo adattamento per il cinema del famoso omonimo romanzo del Re del Brivido.
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Tutti ricordano il volto bianco di Tim Curry, mentre con un sorriso ghignante offre un palloncino al piccolo Georgie. L'immagine ha traumatizzato spettatori tv e lettori per decenni,e adesso arriva in sala, al cinema. IT di Stephen King è diventato un film e a raccontarlo è Andy Muschietti.

In questa "prima parte" seguiamo le vicende dei protagonisti da bambini, mentre le loro terrorizzanti avventure da adulti verranno raccontate in un secondo film, al cinema nel 2019.

In questa storia, incontriamo quindi i sette Perdenti, piccoli ma coraggiosi, che decidono di andare a caccia del Clown Ballerino per sconfiggerlo per sempre.

A interpretare il pagliaccio, c'è Bill Skarsgård, figlio d'arte e eccellente interprete di Pennywise.

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La storia è stata spostata negli anni ’80 (nel romanzo sono gli anni ’50-’60) e segue le vidende di sette ragazzini, Bill, Bev, Ben, Eddie, Ritchie, Stan e Mike, che hanno in comune l’essere considerati dei “perdenti”, nome che si attribuiscono loro stessi, fondando un vero e proprio club, composto esclusivamente da sette membri. I ragazzini trascorreranno un’estate molto particolare nella loro cittadina, Derry, che sta affrontando un periodo difficile a causa di omicidi e sparizioni di bambini e ragazzi. I sette ragazzini scoprono di essere accomunati non solo dal loro essere outsider, ma anche dalla visione di creature mostruose e di un clown, dai capelli rossi e il costume argento, una visione straniante e minacciosa. Guidati dalla volontà di ritrovare Georgie, fratellino di Bill scomparso mesi prima, i sette ragazzini ingaggeranno una lotta contro la creatura, la cui forma più comune (e famosa) è quella di Pennywise, il clown ballerino...


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