Suburbicon: recensione del film di George Clooney

E' stato presentato in concorso a Venezia 74, Suburbicon, il nuovo film di George Clooney con protagonisti Matt Damon, Julianne Moore, Noah Jupe e Oscar Isaac.
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Suburbicon è una pacifica e idilliaca comunità periferica caratterizzata da case a buon mercato e giardini ben curati... il luogo perfetto dove crescere una famiglia. E' esattamente quello che stanno facendo i Lodge nell’estate del 1959. Tuttavia, l’apparente tranquillità cela una verità inquietante, quando il marito e padre Gardner Lodge è costretto a farsi strada nel lato oscuro della citta? fatto di tradimento, inganno e violenza. Questa è la storia di persone imperfette e delle loro scelte sbagliate. Questa è Suburbicon.

L’apparenza inganna e a volte i pregiudizi possono trasformare le nostre vite rendendoci schiavi dell’odio e dell’intolleranza, alterando la nostra percezione della realtà. C’è questo e molto di più nel nuovo film da regista di George Clooney dal titolo Suburbicon. Dopo aver archiviato il poco convincente Monuments Men di qualche annetto fa, il bel George ci riprova e regala al pubblico della Laguna un film pieno di humor nero.

Suburbicon è una piccola cittadina di periferia degli anni cinquanta con case modeste e di buongusto, abitata esclusivamente da persone bianche. Tutto scorre serenamente fino a quando una famiglia di colore decide di ‘turbare’ la tranquillità dei cittadini bigotti di Suburbicon comprando una casa e di stabilirsi in città. Ma mentre tutti gli abitanti si mobilitano per scacciare queste persone indesiderate, c’è qualcun altro invece che progetta qualcosa di nefasto.

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