La luna di miele di Gareth Southgate con i media (e i supporter) inglesi è definitivamente terminata. La semifinale mondiale e la finale europea sono ormai un ricordo lontano, sbiadito. Che non può più nascondere l’involuzione, se non proprio la crisi, che stanno attraversando i Tre Leoni. Reduci da una striscia negativa di tre sconfitte nelle cinque uscite, senza vittoria dallo scorso marzo. Alla vigilia del mondiale è altamente improbabile, pressoché impossibile, immaginare un avvicendamento sulla panchina inglese. Anche se sono in molti a caldeggiare l’ingaggio di Thomas Tuchel, ora che è libero dal Chelsea. Questa sera a Wembley, Southgate chiede una prova d’orgoglio ai suoi giocatori, dopo averli strenuamente difesi negli ultimi mesi. Ma anche il ct inglese ora ha bisogno di cambiare l’inerzia, per non arrivare in Qatar subissato da tensioni e critiche. Brucia la retrocessione in Nations League, divenuta aritmetica dopo l’ultimo passo falso contro l’Italia, ma ancor più preoccupa la qualità del gioco, l’incapacità di segnare: senza reti da tre partite successive per la prima volta dal 2000, un solo gol in tutto il torneo (di Harry Kane, su rigore), senza reti (su azione) da 495’ giocati.
A Wembley sfida tra deluse
«Non sono il primo allenatore che deve affrontare un periodo difficile, in termini di risultati e critiche. Questo aspetto fa parte del mestiere. Per me si tratta di una grande sfida: traghettare questa squadra attraverso le attuali difficoltà. Era impensabile guidare la nazionale per sei anni senza avere un momento di flessione. Ma è proprio adesso che dobbiamo dimostrare resilienza e unità». Di fronte alle bordate di critiche seguite anche alla prestazione di San Siro, dove i tifosi inglesi hanno contestato apertamente i loro giocatori. «Li capisco perfettamente, sono tifosi appassionati che ci seguono ovunque. Non stiamo ottenendo i risultati che vogliamo e che inseguiamo. Ovviamente poi, essendo una rappresentativa nazionale, ogni critica viene ingigantita ed esasperata. Ma non mi voglio nascondere, non è certo un momento facile: non ci resta che lavorare e cercare di risolvere i problemi». Contro la Germania in palio c’è peraltro solo l’onore. Anche la nazionale di Hansi Flick, dopo la sconfitta casalinga contro l’Ungheria, è fuori dai giochi: a Wembley è una sfida tra delusi.