In Nazionale i Gatti ruggiscono

Lo splendido debutto del difensore del Frosinone che nel prossimo campionato giocherà nella Juve, premia ancora una volta il coraggio di Mancini. Dopo tedeschi e ungheresi, l'Italia ha superato anche l'esame di inglese e comanda sempre il girone 3 di Nations League. L'orizzonte è azzurro
GATTI 7: Quattro anni fa era in Eccellenza con il Pavarolo, nel 2020 in Serie D con il Verbania, Pro Patria in C e Frosinone in B le ultime due stagioni. Mancini lo ha fatto esordire prima ancora di Allegri con la Juve. Solo l’impresa, meriterebbe la standing ovation. Il campo, giudice inesorabile, lo premia. Gestisce bene la palla, affronta Abraham con personalità, dimostra tempismo. Nessuna paura: chapeau.© EPA
di Xavier Jacobelli
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Nella Nuova Italia di Roberto Mancini i Gatti ruggiscono. Lo splendido debutto  del difensore del Frosinone, che nella prossima stagione giocherà nella Juve, ha premiato ancora una volta il coraggio di Mancini. A Wolverhampton, il ct ha schierato la seconda Italia più giovane della sua gestione (l'undici iniziale aveva un'età media di 25 anni e 18 giorni). Il primo tempo è stato spumeggiante, con cinque occasioni da gol offerte a cinque interpreti diversi; nella ripresa, l'Inghilterra ha provato e riprovato a impensierire Donnarumma senza mai riuscirci con efficacia. Gatti (esordiente n.46 di Mancini) non ha mai giocato per un minuto in Serie A,  come Salvatore Esposito (esordiente n.47), regista della Spal; come non l'ha mai giocato Gnonto. E' la conferma della capacità di Mancini di valorizzare il patrimonio tecnico italiano di un calcio che nell'ultimo campionato ha registrato una presenza media di stranieri del 63%. E' la dimostrazione che la Nuova Italia ha rialzato la testa, non soltanto perché comanda il gruppo 3 della Nations League.

L'emozione della maglia

Dopo la caduta di Wembley con l'Argentina, la Nazionale era rotolata sull'orlo del baratro: o precipitava o ripartiva. E' ripartita anche perché i ragazzi chiamati da Mancini hanno mostrato subito che cosa significhi indossare la maglia azzurra. L'emozione di Gatti e di Esposito, i loro sorrisi, il loro orgoglio mostrato in tv con il pudore dell'umiltà sono molto confortanti per il futuro di una squadra che ha visto Donnarumma, Di Lorenzo, Acerbi, Locatelli, Pessina, Pellegrini prendere per mano i nuovi arrivati, fra i quali Tonali si conferma sempre sui livelli della strepitosa stagione milanista.

La cultura del lavoro

La storia di Gatti è il paradigma di che cosa significhi sognare la Nazionale e conquistarla. Torinese di Rivoli, 24 anni, cresciuto nel settore giovanile dell'Alessandria,  in sei anni ha giocato in sei categorie diverse. Pavarolo, Saluzzo e Pavarolo in Promozione; poi l'Eccellenza con  il Verbania, la Pro Patria in C, il Frosinone in B, la Juve che in gennaio l'acquista dal club ciociaro e firma con lui un contratto sino al 2026. Gatti è cresciuto con la cultura del lavoro: muratore e serramentista quand'era ancora un dilettante, determinato a coronare il sogno della sua vita: diventare un calciatore professionista e arrivare in Nazionale. Missione compiuta. Ma siamo solo all'inizio.


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