ROMA - Mancava solo Mancini alla festa in campo dell'Italia, alla gioia di una Nazionale che è gruppo forse come e più di una squadra di club e che gioca in maniera spensierata ma attenta, creativa e lucida, intelligente e cinica, trascinata dal talento dei suoi interpreti. Azzurri bravi a silenziare una Bosnia che non chiedeva nulla alla competizione e alla partita, a far valere una superiorità tecnica con assoli di eccellenza, a esaltarsi nelle mille difficoltà di questo periodo. Tre vittorie su tre per Evani, degno sostituto del commissario tecnico messo fuori causa dal Covid, e missione compiuta: l'Italia regala gioia e spettacolo e punta al massimo, a testa alta.
Insigne alla Totti, Belotti non perdona. Lorenzo, anche un palo
La Bosnia non ha nulla da perdere e gioca spensierata, l'obiettivo in testa ce l'hanno solo gli azzurri: Berardi illumina, torre di Emerson e Belotti spreca da due passi. Florenzi sale in cattedra prima dietro, respingendo un tiro a botta sicura di Krunic, e poi davanti dipingendo un assist che ancora il centravanti del Torino non riesce a girare in porta. Un inizio di personalità e azioni, quello della Nazionale, che costruisce la manovra giusta al 22': caparbio Locatelli a reggere un duello a centrocampo e lanciare la ripartenza azzurra, condotta e rifinita da un Insigne alla Totti, tocco d'interno destro a scavalcare il difensore e a mettere Belotti davanti al portiere, il 9 stavolta non sbaglia e incrocia in spaccata il vantaggio. Dopo Insigne è Berardi a infiammarsi: gioco di prestigio danzando sulla linea di fondo, poi nell'azione successiva sinistro potente messo in angolo con la punta dei guanti di Piric. Azzurri che stendono calcio, azione da manuale con cross di Barella e raddoppio sfiorato da Emerson in inserimento e Belotti sul secondo palo, meccanismi oliati quelli dell'Italia e belli da vedere. La Bosnia si fa vedere dalle parti di Donnarumma al 37', bravo sulla girata sottomisura di Prevljak: è l'unico spazio concesso da Bastoni e Acerbi, la coppia di difensori non juventina di un'Italia totalmente senza bianconero, una rarità che mette in scena l'azione più bella del primo tempo prima dell'intervallo: Berardi viene incontro a Barella a prendersi lo scarico, servendo di tacco di prima sulla corsa proprio l'incursore di Conte, cambio di gioco ancora di prima di sessanta metri per Insigne che stoppa a seguire in maniera splendida e di destro lascia partire il suo giro che bacia il palo prima di uscire. Tutto da applausi.
Berardi mette al sicuro la Final Four: ora Lukaku, Mbappé o Morata
Ripresa con Di Lorenzo al posto di Florenzi e con Belotti ancora vicino al gol, sempre illuminato da Insigne. Sanicanin, il centrale bosniaco, si fa di nuovo pericoloso quando sale in area ma la gara resta saldamente in mano agli azzurri: Acerbi e Locatelli sfiorano il 2-0, Berardi lo sigilla al 68' con una splendida acrobazia su assist proprio di Locatelli, è l'asse Sassuolo che sorprende in Serie A e si afferma anche in azzurro. Partita e Final Four in tasca, il resto della gara è a ritmi meno accesi, con le fiammate di Bernardeschi - traversa che ancora trema - e Insigne a caccia della gloria personale. Si chiude l'avventura dei gironi di Nations League con il trionfo nel raggruppamento, la qualificazione alla fase finale di ottobre 2021 da giocarsi in casa (Milano e Torino) contro il Belgio di Lukaku, la Francia di Mbappé o la Spagna di Morata e infine uno status da testa di serie nei sorteggi dei gironi di qualificazione a Qatar 2022 (tradotto, raggruppamento da 5 squadre e non da 6, meno partite e meno impegni): Mancini ha preso l'Italia dalle macerie e ha costruito un gruppo eccezionale.