“Il segreto? La vita ti regala qualche opportunità, devi solo saperla afferrare”, ha raccontato Justin Devenny con un sorriso, in un corridoio dello stadio Villa Park. Oliver Glasner, l’allenatore austriaco del Crystal Palace, l’ha visto giocare nella squadra Under 21 dei “Glaziers”, guidata da Darren Powell. Era in tribuna: l’ha studiato e ha deciso di farlo esordire in Premier League. La vita di Devenny è cambiata nello spazio di quattordici giorni: il 9 novembre è andato in campo contro il Fulham e sabato 23 ha segnato all’Aston Villa, prossimo avversario della Juve in Champions.
LA SCALATA - Il match a Birmingham è finito con una grande festa: 2-2. Mediano o mezzala: Glasner l’ha schierato con Sarr alle spalle del centravanti Mateta. Devenny ha convinto il tecnico a ridisegnare le gerarchie, ora ha sorpassato anche Daichi Kamada, che a giugno aveva rifiutato la proposta di rinnovo della Lazio per trasferirsi al Crystal Palace e tornare a lavorare con Glasner, conosciuto dal giapponese durante l’avventura nell’Eintracht Francoforte. Devenny è un centrocampista che garantisce corsa e dinamismo. È irlandese, ma è nato in Scozia l’11 ottobre del 2003. È alto un metro e 84: tackle, forza atletica, tiro da fuori area. È mancino, ha scelto il numero 55, nella squadra baby del Crystal Palace aveva la fascia di capitano.