Sergi Dominguez e l’università del Barcellona

Difensore centrale, 19 anni, si è conquistato subito la stima di Flick, terzo tedesco a guidare i blaugrana dopo Hennes Weisweiler e Udo Lattek
Sergi Dominguez e l’università del Barcellona© EPA
Stefano Chioffi
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Il Barcellona non cominciava la Liga con sette vittorie consecutive dal 2017: l’allenatore era Ernesto Valverde. Il precedente è quasi un amuleto per il club blaugrana, che in quella stagione avrebbe poi conquistato il titolo. Ottimo l’impatto di Hansi Flick, terzo tedesco a guidare il Barcellona dopo Hennes Weisweiler e Udo Lattek. È entrato subito in sintonia con la politica manageriale del presidente Joan Laporta, che aveva ereditato da Josep Maria Bartomeu una società con un debito di un miliardo e 350.000 euro. Il colpo è stato Dani Olmo, costato sessanta milioni. In arrivo anche Szczesny, dopo l’infortunio di Ter Stegen.

LA CANTERA - L’obiettivo è continuare a lanciare i talenti della cantera. Messaggio recepito da Flick, che ha preso il posto di Xavi, entrato in rotta di collisione con Laporta. In estate il club catalano ha riportato a casa Pablo Torre, classe 2003, che si era distinto nella passata stagione con il Girona, terzo in classifica e qualificato a sorpresa per la Champions. Il Barcellona lo aveva scoperto nel vivaio del Betis. Operazione da cinque milioni. Pablo Torre è un trequartista che Flick sta utilizzando nel ruolo di mezzala destra nel 4-3-3: qualità e sostanza, tocco morbido, passaggi con il compasso, un metro e 73, stesso fisico e stesse caratteristiche di Gavi e Pedri. Tre presenze nella Liga, un gol e un assist nella sfida vinta per 5-1 sul campo del Villarreal. Ha un contratto fino al 2026 e una clausola da cento milioni.

LE SOLUZIONI - Da Pablo Torre a Sergi Dominguez, diciannove anni, difensore centrale, un metro 91, destro, promosso titolare da Flick nella gara con il Villarreal e utilizzato in precedenza contro il Valladolid: due partite, dodici gol realizzati e uno subito. Dopo Pau Cubarsí, classe 2007, il Barcellona sta crescendo un altro potenziale erede di Piqué e Puyol. Anticipo e colpo di testa: è svelto, attento in marcatura, si prende la responsabilità di impostare l’azione. Alla fine di maggio ha firmato un accordo per tre stagioni. È nato a Barcellona il primo aprile del 2005, è tifoso blaugrana, è un altro diamante della cantera.


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