Machida, la nuova idea del Bologna

Difensore centrale, mancino, giapponese: gioca nell’Union Saint-Gilloise e ha quasi ventisette anni
Machida, la nuova idea del Bologna© EPA
Stefano Chioffi
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Koki Machida ha un valore speciale per i tifosi dell’Union Saint-Gilloise: il 9 maggio è stato il giapponese a decidere la finale di Coppa del Belgio contro l’Anversa (1-0). Una giornata da film e un premio agli investimenti dell’imprenditore inglese Tony Bloom, proprietario anche del Brighton, che si è separato in estate da De Zerbi (chiamato dall’Olympique Marsiglia) e ha inaugurato la nuova stagione in Premier (con il tedesco Fabian Hürzeler in panchina, 31 anni, il più giovane nella storia della Premier) battendo 3-0 l’Everton a Goodison Park: gol di Mitoma, Welbeck e Adingra. Machida è un difensore centrale e sta guadagnando posizioni nei ragionamenti del Bologna. Ha quasi ventisette anni, è mancino. E’ un’idea, una soluzione che intriga, soprattutto dopo l’esperienza vissuta in passato con Tomiyasu, ceduto nel 2021 dal club di Saputo all’Arsenal per venti milioni più bonus.

LA SCELTA - Sartori sta cercando l’erede di Calafiori, preso dai Gunners dopo l’Europeo. Ha inseguito a lungo Hummels, che si è svincolato dal Borussia Dortmund: i contatti con Hermann, papà e consigliere del campione tedesco, si sono interrotti all’inizio di agosto. Frenata anche su Logan Costa: distanze profonde sul prezzo richiesto dal Tolosa. E così, negli ultimi giorni, è emersa la pista che porta a Machida, un metro e 90, agile e veloce, arrivato due anni fa all’Union Saint-Gilloise e diventato titolare nella nazionale giapponese. E’ nato nella prefettura di Ibaraki il 25 agosto del 1997, è cresciuto nei Kashima Antlers e ha il contratto in scadenza nel 2026. La Jupiler Pro League, il campionato belga, è cominciato il 27 luglio. Quattro presenze, sempre dall’inizio: 360 minuti in campo nella squadra allenata da Sébastien Pocognoli, che in difesa sceglie spesso una linea a tre. Machida si muove tra l’argentino Kevin Mac Allister, fratello di Alexis (campione del mondo con Scaloni e pilastro del Liverpool), e Fedde Leysen.


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