Sow e le chiavi del 4-3-3 di Sarri

Mediano o mezzala, 26 anni, svizzero: in Germania è stato paragonato a Kessie. Ecco la sua storia: dal vivaio dello Zurigo alla stima del tecnico Glasner
Sow e le chiavi del 4-3-3 di Sarri© Getty Images
Stefano Chioffi
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La prima domanda dei tifosi laziali è stata questa: Dijbril Sow si giocherà il posto da regista con Cataldi oppure sarà utilizzato nel ruolo di mezzala, diventando così l’erede di Milinkovic? Lo svizzero è un centrocampista moderno e completo: ha la capacità di occupare più caselle. Costruisce, copre, recupera tanti palloni, li distribuisce con ordine: ha tempi di inserimento e tiro da fuori area. Dinamismo e sostanza, ma anche un tocco rapido e pulito, che può sposarsi con lo stile di gioco di Sarri. Un jolly in grado di fare il play oppure di muoversi sul centro-destra come Anguissa nel Napoli. Ma il suo arrivo, nei ragionamenti dello staff di Sarri, non cancella la necessità di una mezzala pura, alla Milinkovic, sul modello di Zielinski, che però ha trovato l’accordo per prolungare il contratto con la società di De Laurentiis fino al 2028.

LA GARANZIA - Dijbril Sow porterà esperienza, muscoli, ritmo e geometrie nel centrocampo della Lazio. Era finito fuori rosa nell’Eintracht Francoforte: si stava allenando con la squadra B dopo aver rifiutato il rinnovo del contratto, in scadenza nel 2024. Quindici milioni più una serie di bonus: ecco la base d’accordo raggiunta da Lotito con il club tedesco. Ventisei anni, destro naturale, un metro e 84. Sow firmerà fino al 2028: 32 presenze, quattro gol e tre assist nell’ultima stagione in Bundesliga, oltre a otto presenze in Champions. Piaceva anche all’Arsenal e al West Ham, ha scelto la Lazio. In Germania è stato paragonato a Kessie, ma il suo modello è Pogba. Nel 2018 lo avevano seguito la Juve e il Napoli. 

LA STORIA - È nato a Zurigo il 6 febbraio del 1997. Mamma svizzera (Mohameth) e papà senegalese (Ibrahima). I compagni lo chiamano Gibì. Ha il doppio passaporto. Ha avuto l'ex laziale Petkovic come ct. Ha iniziato nel settore giovanile dello Zurigo. Giocava come ala, il suo idolo era il francese Thierry Henry. Ha fatto un’esperienza nella squadra B del Borussia Mönchengladbach, poi è diventato titolare nello Young Boys. L’Eintracht lo ha acquistato nel 2019. I suoi allenatori a Francoforte, prima Adì Hütter e poi Oliver Glasner, lo hanno sempre considerato un leader: otto gol e tredici assist in 160 partite tra coppe e campionato. Nel 2022 ha vinto l’Europa League con lo juventino Kostic e il romanista N'Dicka. Da bambino ha praticato anche il tennis. Musulmano, sposato con Melanie. Ha una figlia: Maliya. Sua cugina Coumba è una calciatrice, fa parte della nazionale svizzera, impegnata ora al Mondiale. 


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