In Olanda sono sicuri che Bart Verbruggen abbia lo spessore e la personalità per ripetere la carriera di Edwin Van der Sar, il portiere-giraffa rimasto nel cuore dei tifosi dell’Ajax e del Manchester United, ma criticato spesso ai tempi della Juve: un metro e 94, forte nelle uscite, affidabile quando deve giocare il pallone con i piedi. Para e costruisce il gioco dal basso: requisiti fondamentali per il calcio moderno. Ma la domanda che ruota intorno a Verbruggen è legata a un altro aspetto. Non si è imposto in Olanda, ha trovato la sua vetrina in Belgio, nell’Anderlecht, pronto a spendere trecentomila euro nel 2019 per portarlo via dal settore giovanile del Nac Breda. Quasi un paradosso per la famosa gioielleria dell’Eredivisie.
NEW GENERATION - Il Brighton lo ha bloccato, ha raggiunto un accordo con l’Anderlecht: ventidue milioni di sterline sul tavolo. De Zerbi lo aspetta, non esiterà a lanciarlo, come ha fatto già con l’argentino Facundo Buonanotte, il paraguaiano Julio Enciso e l’irlandese Evan Ferguson, lo svedese Yasin Ayari e l’ecuadoriano Jeremy Sarmiento. I Seaguells, i Gabbiani, si sono qualificati in Europa League per la prima volta nella loro storia. Hanno chiuso la Premier al sesto posto. De Zerbi si è tolto la soddisfazione di spedire il Tottenham in Conference.
IL CT KOEMAN - Verbruggen diventerà un’altra delle scommesse del tecnico bresciano. Diciassette partite e otto clean sheet nel campionato belga, si è guadagnato la fiducia del tecnico danese Brian Riemer, arrivato a Bruxelles all’inizio di gennaio. Con l’Anderlecht aveva un contratto fino al 2025. Il Brighton lo blinderà per cinque anni, accarezzando una certezza: quella di poterlo rivendere in futuro a prezzi da sogno. Verbruggen ha già ricevuto una convocazione nella nazionale olandese, il ct Ronald Koeman lo ha chiamato come terzo portiere in occasione delle due sfide con Francia e Gibilterra, valevoli per le qualificazioni all’Europeo del 2024.