Prima era l’Olanda la casa del mercato, dove i grandi club stranieri investivano e cercavano l’affare: dal Milan di Van Basten, Gullit e Rijkaard al Manchester United di Van Nistelrooy e Stam, dall’Arsenal di Bergkamp all’Inter di Sneijder. Ora il Belgio ha cominciato a fare concorrenza all’industria della Eredivisie: è diventato un altro polo di attrazione per i manager. Negli ultimi anni tante operazioni di qualità sono sbocciate proprio nel cuore della Jupiler Pro League: da Koulibaly a Milinkovic, da De Bruyne a Lukaku, da Osimhen a De Ketelaere. Il segreto? Un lavoro profondo che nasce nei settori giovanili, diventati il motore di un sistema in grado di portare il Belgio al secondo posto nel ranking della Fifa, dietro al Brasile e davanti all’Argentina.
IL NOME NUOVO - Tra le novità di questa stagione figura Matisse Samoise, vent’anni, esterno del Gent, dove gioca anche il centravanti Hugo Cuypers, classe 1997, sette gol in dieci partite, rientrato in Belgio dopo le esperienze all’estero nell’Ergotelis, nell’Olympiacos e nell’Ajaccio. Samoise è un centrocampista totale: qualità e sostanza, dinamismo e razionalità, un metro e 80. Copre tutta la fascia destra nel 3-4-1-2. Undici partite e due assist in campionato con il Gent, allenato da Hein Vanhaezebrouck: un impatto così positivo che gli ha permesso, alla fine di settembre, di debuttare nel Belgio Under 21 di Jacky Mathijssen. E’ nato il 21 novembre del 2001, all’inizio della carriera giocava in difesa, era un terzino destro. Spinge e copre, arriva al cross. E’ cresciuto nel vivaio del Gent, che lo ha già bloccato con un contratto fino al 2025 e lo valuta quattro milioni.