I giornalisti della Bild e della rivista Kicker lo considerano il potenziale numero nove della Germania del futuro. Jonathan Burkardt ha ventuno anni, gioca nel Mainz, costa quindici milioni, ha segnato sette gol in Bundesliga (è il primo tedesco nella classifica dei marcatori) e la Lazio sta ragionando sul suo acquisto, soprattutto se Lotito riuscirà a cedere Muriqi in Inghilterra (all’Hull City) oppure in Turchia (al Fenerbahçe o al Galatasaray). È cresciuto studiando Lewandowski e Klose, ha raccontato che ogni tanto naviga su YouTube per rivedersi qualche perla del vecchio Miroslav che si fece scoprire durante il Mondiale del 2002 in Giappone e Corea festeggiando i suoi gol con le capriole. È il capitano della nazionale Under 21 e il regalo di Natale più bello lo ha ricevuto in anticipo: all’inizio di dicembre, dopo un allenamento con il Mainz, ha risposto al telefono e ha sentito la voce del ct Hansi Flick, che sta pensando di convocarlo per l’amichevole del 26 marzo con Israele.
Il 4-3-3 e Sarri
Le caratteristiche di Burkardt potrebbero sposarsi con il 4-3-3 e la filosofia di Sarri: è un attaccante potente e veloce, partecipa anche alla manovra, fa pressing, non offre riferimenti a chi lo marca, ha l’istinto del numero 9 e l’intensità di un’ala, ha il passo e l’energia per lavorare anche sulla fascia. È il capitano della Germania Under 21, allenata dall’italo-tedesco Antonio Di Salvo, ha segnato anche nell’ultima partita contro San Marino (4-0). È nato a Darmstadt l’11 luglio del 2000, è alto un metro e 83. Il tecnico che lo ha valorizzato nel Mainz è il danese Bo Svensson, quarantadue anni. In un’intervista recente al sito "SportBuzzer", Burkardt ha spiegato che Svensson ha un’idea di calcio in grado di farlo emergere presto a livelli importanti: lo ha accostato a Jürgen Klopp e a Thomas Tuchel. “Ha sicuramente le qualità per fare un percorso simile a loro due. Svensson mi ha allenato in passato anche nelle squadre Under 17 e Under 19 del Mainz. Il mio identikit? Mi piace essere coinvolto nella costruzione della manovra e spostarmi anche sulla fascia. Non sono quel tipo di punta che aspetta i cross e il pallone in area”.
Il manager di Neuer
La Lazio sta provando a portarlo in Italia, ma la strada è complicata. Il centravanti piace anche al Bayern Monaco, al Borussia Dortmund e al Bayer Leverkusen. Ha un contratto fino al 2024, il Mainz non è disposto a fare sconti: si parte da una valutazione di quindici milioni. È gestito dal procuratore Thomas Kroth, che segue Manuel Neuer, il portiere del Bayern e della Germania. Non ha saltato una partita nel girone d’andata: sedici presenze da titolare e un’altra partendo dalla panchina. Dalla doppietta all’Augsburg ai cinque gol contro l’Hoffenheim, il Borussia Dortmund, l’Arminia Bielefeld, il Colonia e il Wolfsburg. Ha firmato anche due assist. Non frequenta i social, non ha un profilo Instagram e Twitter. Non ama neppure le discoteche. Colpisce per la sua dedizione: a volte, durante la settimana, si presenta al centro sportivo per allenarsi da solo.
I numeri in Bundesliga
Il Mainz è nono in classifica con ventiquattro punti. Ha preso Burkardt nel 2014 senza spendere un euro, dopo averlo notato in una partita del campionato Under 14 con la maglia del Darmstadt 98, in un campo vicino allo "Stadion am Böllenfalltor". La Lazio lo corteggia, lo studia da diversi mesi. Burkardt ha giocato 1.264 minuti in questo girone d’andata, ha tirato in porta trentatré volte, ha vinto 134 duelli: 156,8 chilometri percorsi, 11 cross, il 75,9% di passaggi riusciti, 403 scatti. Decisivo in area, ma anche altruista, generoso, concreto. L’anno scorso, in ventinove presenze, aveva segnato due gol contro lo Schalke 04 e il Bayern. Un processo di maturazione che ora sta proseguendo. La Lazio è pronta a investire su Burkardt, ma prima deve recuperare almeno una parte dei soldi spesi per Muriqi.