Gabriel Sara, la scoperta di Crespo

Trequartista, classe 1999, mancino, è la novità del San Paolo costruito dal tecnico argentino e in grado di vincere dopo sedici anni il campionato Paulista
Stefano Chioffi
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Ha lasciato un ricordo splendido nel Defensa y Justicia, maglia gialloverde, orgoglio sportivo di una città che si chiama Florencio Varela, a mezz’ora di treno dal centro di Buenos Aires. Hernan Crespo era stato salutato con affetto, alla fine di gennaio, dopo la conquista della Coppa Sudamericana, l’equivalente - a quelle latitudini - dell’Europa League. Un’impresa fenomenale per un club con una rosa che vale complessivamente 35 milioni. E in meno di quattro mesi dal suo arrivo sulla panchina del San Paolo, il tecnico argentino è riuscito a festeggiare subito un altro trofeo: il campionato Paulista. Un obiettivo che veniva inseguito da sedici anni.

L’IMPATTO - Una carriera da allenatore in ascesa, quella di Crespo. Ha dominato il torneo statale: ha chiuso la prima fase conquistando 27 punti sui 36 a disposizione. Ha poi eliminato il Ferroviaria nei quarti e ha battuto il Mirassol in semifinale, prima di affrontare il Palmeiras: 0-0 nella gara d’andata all’Allianz Parque e 2-0 allo stadio Morumbí con i gol di Luan e Luciano. Una corona che mancava dal 2005. Non solo: erano otto anni e mezzo che il San Paolo non vinceva un trofeo, l’ultima gioia risaliva alla Coppa Sudamericana del 2012.

IL MODULO - Davanti al portiere Tiago Volpi, ha costruito la squadra con il 3-4-1-2. La difesa è formata da Arboleda, Miranda e Leo (con Bruno Alves prima alternativa). A centrocampo gli esterni sono Dani Alves (ex Juve e Barcellona) e Reinaldo. Doppio mediano: Liziero e Luan. Spazio anche per Rodrigo Nestor e il baby Talles (2002). Quasi mai Crespo rinuncia al trequartista: Gabriel Sara, Hernanes o Benitez. In attacco, tante soluzioni: da Igor Gomes a Luciano, da Pablo a Eder e Rojas. Il San Paolo è diventato una piccola colonia di interisti: Crespo, Miranda, Hernanes, Eder.

LA VETRINA - Esperienza, ma anche talenti di valore come Igor Gomes, classe 1999, cresciuto nel vivaio e paragonato a Kakà. L’ultima scoperta, però, è Gabriel Sara, valorizzato da Crespo. Mezzala o fantasista, ventuno anni, un metro e 77, quattro gol nel campionato Paulista e cinque nel Brasileirão. Svelto, brillante, difficile da marcare, mancino. E’ nato a Joinville il 26 giugno del 1999, è stato decisivo nei quarti con il Ferroviaria (un gol e un assist) e in semifinale con il Mirassol (un gol). Crespo è stato assunto dal San Paolo il 26 febbraio, ha preso il posto di Fernando Diniz. Ora ha un compito: regalare ai tifosi il Brasileirão, che il club guidato dal presidente Julio Casares non riesce a vincere dal 2008, quando l’allenatore era Muricy Ramalho. Ma il budget sul mercato è limitato. Solo un rinforzo: Emiliano Rigoni, ala destra, ex Atalanta e Sampdoria, in arrivo dall’Elche.


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