In Francia c’è una corrente di pensiero che considera il deludente rendimento in campionato del Paris Saint Germain, spesso inferiore al minimo sindacale (otto sconfitte in trentuno partite), la conseguenza di una scelta di fondo dopo i sette titoli vinti a partire dal 2013: il sospetto è che stia giocando con un filo di gas, in Ligue 1, per concentrare le energie sulla Champions e sul quarto di finale con il Bayern Monaco, un traguardo che lo sceicco del Qatar considera una priorità come il complicato rinnovo di Mbappé, in scadenza nel 2022. Ma l’exploit del Lille, che ha battuto ieri per 1-0 il Psg al Parco dei Principi e gli ha strappato il primo posto staccandolo di tre punti, non dipende solo dalle distrazioni e dagli errori della squadra di Pochettino.
LE SOLUZIONI - E’ vero che ha ceduto in dodici mesi prima Pepé all’Arsenal e poi Osimhen al Napoli, incassando in totale 150 milioni, però il Lille non ha mai smesso di giocare bene e in ogni reparto può contare su tanti talenti che incidono e trovano spesso un posto nella formazione ideale della Ligue 1: dal portiere Maignan al difensore centrale Botman, da Renato Sanches (riemerso dopo i problemi incontrati nel Bayern) a Soumaré. Un altro segreto va ricercato nello straordinario turnover in attacco che ha prodotto 39 gol: 10 di David, 9 di Yilmaz, 7 di Yazici, 6 di Bamba, 4 di Ikoné e 3 di Weah junior. Certezze che ruotano intorno al 4-4-2 di Galtier, un allenatore che aveva raccolto buoni risultati anche nel Saint-Etienne, vincendo una Coppa di Lega e centrando spesso la qualificazione in Europa League.
DA OTTAWA AL GENT - Dopo Pepé e Osimhen, la nuova gioventù del Lille è guidata dal centravanti Jonathan David, ventuno anni, canadese come il suo coetaneo Alphonso Davies, esterno sinistro del Bayern di Flick, che ha vinto ad agosto la Champions. Galtier lo ha scoperto nel Gent e lo ha pagato in estate ventisette milioni, scegliendolo come erede di Osimhen. E’ stato David a decidere la sfida con il Psg. E’ nato negli Stati Uniti, a Brooklyn, il 14 gennaio del 2000, ma ha scelto di giocare nel Canada. Il Gent lo aveva notato nell’Ottawa Internationals Soccer Club e lo aveva portato in Belgio nell’inverno del 2018.
L’INTUIZIONE - E’ stato Yves Vanderhaeghe a lanciarlo tra i professionisti: trentasette gol e quindici assist, prima che spuntasse l’offerta del Lille, pronto a blindarlo fino al 2025. Innamorato del basket, ha trovato nel calcio la sua isola felice: un’avventura nata per gioco, quando era bambino, nel Gloucester Dragons Soccer. E’ alto un metro e 80, è un destro naturale, colpisce per istinto e velocità, potenza e dribbling. Ieri si è distinto davanti a Neymar (espulso per doppia ammonizione) e a Mbappé, senza soffrire mai la marcatura di Marquinhos. Vincere il titolo con il Lille, che è stato campione di Francia nel 2011 con Rudi Garcia in panchina, è il suo primo obiettivo. Ma a luglio anche Jonathan David avrà un prezzo, proprio come era già capitato a Pepé e Osimhen.