ROMA - E’ una scelta romantica e identitaria che prova a unire schemi, tattica, senso di appartenenza e vincoli affettivi. Non solo allenatore, ma anche ex giocatore, sempre sotto la stessa bandiera. Lampard sulla panchina del Chelsea, Solskjaer alla guida del Manchester United e ora Arteta chiamato dall’Arsenal. Uomini da manifesto. Manager di casa, un tempo persino capitani nei loro club, come nel caso di Lampard e Arteta. Viva il calcio dei sentimenti, ecco il nuovo motto della Premier League, il campionato che vale di più nel mondo grazie ai 2,4 miliardi all’anno garantiti dalla cessione dei diritti televisivi. L’ultimo ingresso è stato quello di Arteta, che ha lasciato il suo ruolo di assistente di Guardiola al Manchester City per firmare un contratto fino al 2023 con l’Arsenal, pronto a fare retromarcia e a licenziare Emery dopo averlo portato a Londra nell’estate del 2018 come erede di Wenger, 1.235 partite da allenatore dei Gunners e 17 trofei vinti dal primo ottobre del 1996.
IL TIKI-TAKA - Arteta ha un compito: costruire un Arsenal bello e sfrontato, giovane e competitivo, nel segno del tiki-taka. Impatto ruvido, faticoso, sette punti in sei partite, un mosaico che deve ancora trovare una fisionomia. Ma la strada da percorrere è stata già tracciata: 4-2-3-1, possesso-palla, divertimento, in prima fila due talenti come il centravanti brasiliano Martinelli (classe 2001, 10 gol tra coppe e Premier) e l’ala Pepé (mancino, ivoriano, 24 anni, arrivato dal Lille ad agosto per ottanta milioni). E gli investimenti continueranno.
IL MERCATO - Dopo aver scoperto Martinelli nell’Ituano, il direttore sportivo Edu lavora in Brasile a un altro affare. Nei piani c’è Bruno Guimarães, gioca nell’Atletico Paranaense e potrebbe volare a Londra entro la fine di gennaio. Regista classico, ma anche mezzala, un metro e 82, qualità e sostanza. Viene gestito dal manager Bertolucci. E’ un centrocampista che organizza la manovra e regala equilibrio al reparto: è cresciuto nell’Audax, si è imposto nell’Atletico Paranaense, si è fatto apprezzare in Coppa Libertadores (sette presenze, due gol e due assist) e soprattutto nella “Copa Sudamericana” (undici partite e due reti), che equivale all’Europa League, conquistata nel 2018 dal club di Curitiba battendo in finale i colombiani dello Junior Barranquilla.
LE OLIMPIADI DI TOKYO - E’ nato il 16 novembre 1997 a Rio de Janeiro, è alto un metro e 82, è un destro naturale e ha un contratto fino al 2023. Può essere tesserato da comunitario, ha anche il passaporto spagnolo. E’ il capitano del Brasile Under 23 che punta alle Olimpiadi di Tokyo. L’Arsenal ha offerto 21 milioni di sterline, lo studia da diversi mesi, lavora per chiudere l’affare nelle prossime ore e anticipare l’Atletico Madrid. Bruno Guimarães è il primo segreto dell’Atletico Paranaense, allenato da Tiago Nunes e arrivato quinto nell’ultimo “Brasileirão”: venticinque partite e due gol (al Vasco da Gama e al Cruzeiro) in maglia rossonera. Arteta lo aspetta a Londra.