Harvet Barnes e un Leicester da Champions

Mezzala, 22 anni, inglese, tre gol e sei assist, è uno dei giovani più interessanti della Premier League e della squadra allenata da Rodgers, che dopo 24 giornate occupa il terzo posto con 48 punti, due in meno di quelli che aveva conquistato il Leicester di Ranieri nella stagione dello storico trionfo
Harvet Barnes e un Leicester da Champions© Getty Images
Stefano Chioffi
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ROMA - E’ un paragone che aiuta a comprendere, nella sostanza e nei contorni, il valore del campionato del Leicester: dopo 24 partite, la squadra di Brendan Rodgers è terza con 48 punti, due in meno rispetto alla stagione delle meraviglie, al capolavoro firmato da Claudio Ranieri. E Jamie Vardy, centravanti-ambasciatore di un Leicester che si è conquistato simpatie in ogni angolo del mondo, ha già segnato 17 gol in Premier League, uno in meno di quelli che aveva festeggiato di questi tempi nel 2015-16, in occasione del titolo più sorprendente nella storia del calcio inglese. Provare a immaginare un’altra opera d’arte, però, è un esercizio che si scontra con i numeri di Klopp, con la fuga senza rivali del Liverpool, primo a quota 64 e con due gare da recuperare, in grado di scavare distanze profonde sul Manchester City (51 punti) e sul Leicester (48), che aspetta adesso la semifinale di ritorno della Coppa di Lega con l’Aston Villa, in programma il 28 gennaio a Birmingham.

IL PROGETTO - Rodgers ha disegnato un Leicester affascinante: il più competitivo dopo quello di Ranieri. Rappresenta il suo riscatto, perché dalla Premier era uscito quasi da una porta di servizio, portandosi dietro la delusione per quel titolo sfumato quasi davanti al traguardo quando allenava il Liverpool. Era il 2014, il Manchester City approfittò della flessione dei Reds, che persero ad Anfield Road per 2-0 con il Chelsea dopo un clamoroso errore di Gerrard, scivolato in occasione del contropiede di Demba Ba. Il City, all’epoca, era guidato dal cileno Manuel Pellegrini, che soffiò a Rodgers il primo posto e chiuse il campionato con due punti di vantaggio (86 contro 84). Nel Celtic, però, il tecnico nordirlandese, ha saputo rilanciarsi: 4-2-3-1, schemi e divertimento, due titoli e cinque coppe con il club di Glasgow, in attesa di separarsi nel febbraio del 2019 per accettare l’offerta del Leicester. Gli ingranaggi studiati da Rodgers hanno restituito un ruolo si spicco alle Foxes e riacceso il motore di Vardy, che ha rifiutato tante offerte vantaggiose per restare, a cominciare da quella dell’Arsenal.

FIGLIO D'ARTE - E’ anche il Leicester dei giovani: dal difensore centrale Caglar Söyuncü, classe 1996, turco, che ha cancellato ogni rimpianto per la cessione da record di Harry Maguire al Manchester United per 87 milioni, alla mezzala Harvet Barnes, 22 anni, cresciuto nel centro sportivo di Belvoir Drive, nell’Accademy del Leicester. Figlio d’arte, Barnes: il papà, Paul, che oggi ha 52 anni, è stato un centravanti, ha giocato nel Notts County e nello Stoke City, nel Birmingham e nel Burnley, nel Doncaster e nel Tamworth. Harvet Barnes è considerato uno dei centrocampisti più promettenti della Premier: corsa, intensità, un metro e 80, inserimenti in area, tiro dalla distanza, tre gol e sei assist, la maglia della nazionale inglese Under 21. Ha un contratto fino al 2024.

IL SETTORE GIOVANILE - E’ nato a Burnley il 9 dicembre 1997, ma ha trascorso tutta la sua infanzia a Countesthorpe, paese di seimila abitanti nella contea del Leicestershire. Barnes è un destro naturale, ma nel 4-2-3-1 o nel 4-1-4-1 di Rodgers si muove spesso sulla fascia sinistra. Ha giocato in prestito nel Milton Keynes Dons, nel Barnsley e nel West Bromwich Albion, da dove - all’inizio di gennaio del 2019 - è tornato al Leicester dopo un girone d’andata da protagonista in Championship: nove gol e sette assist. La formula di gioco di Rodgers è diventata la scintilla giusta per la sua evoluzione.

LA CHAMPIONS - Ma Barnes e Söyuncü non sono gli unici tesori del Leicester, ricostruito anche grazie alla spinta di talenti come il mediano Hamza Choudhury (1997), l’ala sinistra Demarai Gray (1996) e il fantasista James Maddison (1996). Il titolo è un’utopia, considerando il dominio del Liverpool (21 vittorie e un pareggio in 22 giornate), ma il Leicester può guadagnarsi l’ingresso in Champions, torneo disputato in precedenza solo una volta, nel 2016-17: fonte di prestigio e denaro. In palio c’è una qualificazione che vale già in partenza un bonifico da 14 milioni e mezzo.


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