ROMA - Sul braccio sinistro si è fatto tatuare due immagini: la testa di un leone e un orologio con i numeri romani, servono a ricordargli che bisogna reagire sempre davanti alle difficoltà della vita e che il tempo è sacro e non va sprecato. Wenderson Galeno è un’ala, gioca in Portogallo, è arrivato in estate al Braga con la benedizione di Jorge Mendes, manager di Cristiano Ronaldo e prezioso consigliere del presidente Antonio Salvador. E’ partito presto da Barra da Corda, Stato del Maranhão, nord-est del Brasile: aveva quattordici anni, abitava nel bairro “Cai N’àgua”, ora il calcio è diventato il suo lavoro e una parte del suo stipendio continua a inviarla ogni mese a sua mamma Iraci, che Wenderson Galeno ha fatto conoscere con orgoglio attraverso qualche foto postata sul suo profilo Instagram. “Devo ringraziare la mia famiglia. Mi ha seguito con amore. Il papà l’ho perso da poco, ma continua a proteggermi dal cielo”. Si chiamava Antonio Nunes, era il suo primo tifoso.
RONALDINHO - Wenderson Galeno è molto religioso, la fede lo ha aiutato a superare gli ostacoli e sui social ha scritto di recente questa frase: “Nunca foi sorte, sempre foi Deus”; non è mai stata fortuna, è sempre stato Dio. Ha lasciato casa e affetti. Il suo idolo era Ronaldinho. Ha cercato un’occasione a Brasilia, poi si è spostato a Trindade, microregione di Goiana: la vita gli ha imposto di diventare presto adulto. In Europa lo ha fatto sbarcare il Porto, che lo aveva scoperto con l’aiuto dei suoi osservatori nel Gremio Anapolis. Splendido l’impatto con la nuova realtà: sedici gol nella squadra B dei “Dragões”, allenata prima da Antonio Folha e poi da Vitor Olivera, nove nel 2016-17, migliore attaccante del vivaio davanti a Joris Kayembé e a Federico Varela, entrambi a segno sette volte. Premiato anche come migliore giovane della “cantera”.
IL GOL IN COPPA - Sergio Conceição, il tecnico del Porto, ha dimostrato di apprezzarlo: lo ha convocato in ritiro, lo ha fatto esordire in Primeira Liga il 21 ottobre del 2017, dieci minuti in campo al posto di Moussa Marega nella partita vinta per 6-1 contro il Paços de Ferreira. Qualche giorno prima del debutto, il 13 ottobre del 2017, Wenderson Galeno aveva anche firmato un gol in Coppa del Portogallo contro il Lusitano (6-0). Ha continuato a farsi conoscere in Primeira Liga con il Portimonense e il Rio Ave, dove nella scorsa stagione ha trovato l’ambiente ideale e la stima del tecnico Daniel Ramos per salire un altro gradino: cinque gol e cinque assist nel 4-2-3-1, un modulo che ha valorizzato le sue caratteristiche (scatto, dribbling, fantasia).
IL PROFILO - E’ un destro naturale, ma le prestazioni più brillanti le ha offerte partendo dalla fascia sinistra. Il Braga, decimo in campionato (otto punti in sette giornate), è controllato da Jorge Mendes e all’inizio di agosto ha trovato l’accordo con il Porto per acquistare Wenderson Galeno a titolo definitivo: i “Dragões” si sono garantiti il diritto di incassare il 50% della futura vendita dell’ala. Tre milioni e mezzo di euro per il cartellino, contratto fino al 2024. E il ragazzo di Barra da Corda, ventuno anni (nato a Barra da Corda il 22 ottobre del 1997), un metro e 79, sta continuando a sorprendere, sempre con la maglia 90, giocando a volte vicino a Trincão, classe 1999, uno dei baby più promettenti di Jorge Mendes.
LO SLOVAN - Sei presenze e un gol al Gil Vicente in campionato, una magia in Europa League all’incrocio dei pali - con un tiro da fuori area - contro Slovan Bratislava. Il tecnico Ricardo Sà Pinto, abituato a lavorare sul 4-4-2, lo sta impiegando spesso nel ruolo di seconda punta accanto al portoghese Paulinho. Il Braga è la sorpresa del girone K: quattro punti in due giornate, primo posto con lo Slovan. Vittoria per 1-0 in casa del Wolverhampton (grazie al passaggio decisivo di Wenderson Galeno per Ricardo Horta) e pareggio contro lo Slovan (2-2). In Europa League aveva sfiorato il capolavoro nel 2011, perdendo la finale con il Porto: l’allenatore era Domingos Paciencia.