ROMA - Il suo viaggio è cominciato a Friedberg, colline e facciate medievali, castelli suggestivi e chiese barocche. Antica Baviera, quasi trentamila abitanti. Marco Richter, applausi e voti brillanti in pagella all’Europeo Under 21, è uno dei nuovi gioielli della collezione che propone la Germania baby, che investe ogni anno ottanta milioni sui settori giovanili. Tre gol, una doppietta alla Danimarca e una perla contro la Serbia: Richter è un’ala sinistra da 4-3-3, ha una valutazione di mercato che sfiora i dieci milioni e l’Augsburg ha capito che in estate le offerte non mancheranno. Dribbling, estro, precisione chirurgica in fase di conclusione, assist, scatto e agilità (un metro e 76). Ha ventuno anni, è nato il 24 novembre del 1994 a Friedberg, dove ha iniziato la sua carriera. E’ la sorpresa della Germania di Stefan Kuntz, che guida l’Under 21 dal 2016 ed è tenuto in grande considerazione dal ct Joachim Löw.
LA TRADIZIONE - Kuntz è considerato uno specialista in materia di medaglie d’oro: un Europeo vinto da giocatore, nel 1996, quando faceva il centravanti nel Besiktas. E un altro conquistato da allenatore, nel 2017, in Polonia, battendo in finale la Spagna di Dani Ceballos e Saul Ñiguez. Ora, in Italia, Kuntz vuole confermarsi campione e regalare alla Germania il terzo titolo Under 21 a livello continentale: il primo successo dei tedeschi risale al 2009, firmato da Horst Hrubesch in panchina, pronto a modellare una squadra piena di tesori, da Manuel Neuer a Sami Khedira, da Mats Hummels a Mesut Özil.
LA PARTENZA - Sei punti e nove gol nelle prime due giornate dell’Europeo in Italia: una Germania disegnata alla perfezione con il 4-3-3. E Richter, nel ruolo di punta esterna, sta cambiando marcia alla nazionale, proprio come era riuscito a incidere nel girone di ritorno della Bundesliga, trascinando l’Augsburg alla salvezza: venticinque presenze, quattro gol (doppiette all’Eintracht Francoforte e allo Stoccarda), sei assist, promosso titolare dal tecnico Martin Schmidt e blindato dai dirigenti con un contratto fino al 2023. E’ diventato il rimpianto del Bayern, che lo aveva cresciuto nel suo vivaio prima di lasciarlo libero nel 2012. E’ fidanzato con Annalena, abitano insieme ad Augsburg, come ha raccontato la "Bild". E sul braccio sinistro si è fatto tatuare l’immagine di un bambino, con un pallone e la maglia numero 23 (quella che indossa nel suo club), impegnato a guardare uno stadio dalle tribune. Farsi conoscere nel calcio era il suo sogno: lo ha realizzato.