ROMA - Negli ultimi quindici mesi, il Siviglia ha cambiato tre allenatori. In un clima da brividi, con grande affetto e gratitudine, nell’estate del 2016 ha salutato l’uomo dei sogni, Unai Emery, il mago del “Triplete” in Europa League, lasciandogli la possibilità di firmare un contratto d’oro con il Paris Saint Germain. E qualche mese fa, alla fine di maggio, dopo il quarto posto e la qualificazione al preliminare di Champions League, i dirigenti si sono dovuti arrendere di fronte alla decisione di Jorge Sampaoli di lasciare la panchina per diventare il nuovo ct della nazionale argentina. Adesso il club biancorosso, che ha vinto il suo unico campionato nel 1946 grazie al tecnico Ramon Encinas e ai quindici gol del centravanti José Campos Rodriguez, ha aperto un nuovo capitolo con Eduardo “Toto” Berizzo, ex difensore centrale, argentino come Sampaoli, ma spagnolo di adozione. Quattro anni da stopper nel Celta, uno nel Cadice, tre stagioni da allenatore sempre a Vigo, regalando un calcio fatto di lampi e di solidi equilibri.
LA MISSIONE - Berizzo è abituato a raccogliere eredità pesanti: gli era già capitato a Vigo, quando aveva sostituito Luis Enrique. Ha già ipotecato la qualificazione alla fase a gironi di Champions dopo il colpo in Turchia contro il Basaksehir (2-1). Ha blindato Steven N’Zonzi, inseguito anche dalla Juve. Ha scelto come centravanti Luis Muriel, costato venti milioni di euro. Ha scelto il danese Kjaer per sistemare la difesa. E ha riportato a casa Ever Banega, reduce da una stagione gonfia di inquietudini nell’Inter. Ha completato lo scacchiere con il mediano argentino Guido Pizarro e con il terzino francese Sebastien Corchia. L’obiettivo? Fare una bella figura in Europa, viaggiare ad alta quota nella Liga e lanciare qualche talento. E il primo lo ha già individuato: è Borja Lasso, che ha conosciuto durante il ritiro e che proviene dalla cantera del Siviglia. Giocava nell’Atletico, nella squadra B, in “Segunda Division”, fino a maggio. Berizzo lo ha inserito nel blocco dei titolari in occasione del debutto di sabato scorso in campionato con l’Espanyol, gara terminata 1-1 al Ramon Sanchez-Pizjuan.
LA CLAUSOLA - Borja Lasso è una mezzala, ha ventitré anni, è mancino e si è fatto subito largo nel progetto tattico (4-1-4-1) di Berizzo. Tre gol e undici assist nella passata stagione, nella serie B spagnola, sotto la guida di Diego Martinez, tecnico dell’Atletico. E’ alto un metro e 86, pesa 75 chili, è nato a Siviglia il primo gennaio del 1994, indossa la maglia numero 23. Berizzo è pronto a scommettere sulla sua consacrazione e ha bloccato la cessione del centrocampista al Getafe. Borja Lasso aveva il contratto in scadenza nel 2018, lo ha prolungato di un anno: i dirigenti del Siviglia hanno inserito nell’accordo una clausola da venti milioni di euro. Trattativa definita con i rappresentanti della “You First Sports”, che cura gli interessi di Borja Lasso, in grado di ricoprire anche il ruolo di trequartista.