Anche il tribunale di Madrid apre alla Superlega: "Uefa e Fifa contro i trattati europei"

Un'altra storica sentenza dopo il parere della Corte Ue: "le istituzioni del calcio impediscono la libera concorrenza"
Anche il tribunale di Madrid apre alla Superlega: "Uefa e Fifa contro i trattati europei"© EPA
Giorgio Marota
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Dopo la storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, arriva un altro duro colpo per le istituzioni del calcio. Questo però piuttosto atteso, proprio alla luce della decisione presa in Lussemburgo il 21 dicembre scorso. Il tribunale commerciale di Madrid – lo stesso che aveva interpellato i giudici Ue rivolgendo loro una questione pregiudiziale – ha infatti parzialmente accolto la causa intentata dalla European Super League Company S.L. (ESLC) contro Uefa e Fifa e ha dichiarato che entrambi gli organismi hanno "abusato della loro posizione dominante" e "impediscono la libera concorrenza nel mercato concedendosi il potere discrezionale di vietare la partecipazione a competizioni alternative e di imporre restrizioni ingiustificate e sproporzionate che violano gli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE)".

Uefa e Fifa, condotte anticoncorrenziali

La sentenza, sulla falsa riga di quella della Corte Ue, ordina inoltre a Fifa e Uefa di cessare le condotte anticoncorrenziali e di vietarne la futura reiterazione, oltre a condannarle a rimuovere immediatamente tutti gli effetti delle azioni anticoncorrenziali che si sono verificate prima o durante la durata del presente procedimento, che ha avuto inizio il 18 aprile 2021, quando ESLC ha annunciato il lancio del progetto per la nuova competizione. Nello specifico, il tribunale spagnolo ha dichiarato che gli articoli 22, 70, 71, 72 e 73 dello Statuto della Fifa, l'articolo 6 del Regolamento delle partite internazionali della Fifa e gli articoli 49 e 51 dello Statuto Uefa sono incompatibili con gli articoli 101 e 102 del trattato dell’Unione Europea in merito alla libera concorrenza. Incompatibili, secondo la sentenza, anche le dichiarazioni rilasciate dai massimi organismi e da alcune federazioni e leghe, tra cui quelle di Inghilterra, Italiane Spagna, in aperto contrasto alla Superlega. Giusto nei giorni scorsi, forse intuendo la portata di questa sentenza, la Figc aveva momentaneamente sospeso la norma Noif 16.2 che prevedeva la decadenza delle affiliazioni per i club che partecipavano a competizioni fuori dall’ambito Uefa-Fifa.

La sentenza

Il ricorso di ESLC è stato accolto perché “le azioni dei convenuti non erano solo volte a impedire lo sviluppo di un determinato progetto, ma anche a impedire l'introduzione di un terzo concorrente e la modifica del sistema monopolistico di organizzazione delle competizioni, dal momento che la stessa difesa è stata mantenuta per tutto il procedimento anche se il progetto Super League è stato abbandonato o almeno è stato accettato che non sarà sviluppato nei termini inizialmente proposti, il che dimostra che gli atti iniziali erano collegati all'opposizione alla modifica del sistema di autorizzazione delle competizioni da parte di terzi concorrenti”. “Nella misura in cui la Super League nei termini inizialmente indicati nel reclamo, cioè secondo il progetto iniziale, è stata abbandonata ed è già stata scartata dagli stessi promotori, anche i reclami a questo proposito devono essere respinti – aggiunge la sentenza – Non è possibile imporre un divieto o una restrizione in astratto, cioè imporre un divieto in futuro su qualsiasi altro progetto o modifica del progetto già presentato. Ammettere il contrario significherebbe accettare una sorta di divieto o di schermatura di qualsiasi progetto di competizione calcistica presentato dai candidati, il che non è accettabile. Ciò non significa che lo scopo della procedura sia quello di autorizzare qualsiasi competizione, ma di porre le basi per un sistema di libera concorrenza nell'organizzazione delle competizioni calcistiche”. La decisione può essere impugnata davanti alla Sezione 28 del Tribunale Provinciale di Madrid, l'organo competente in materia commerciale. Ma segna un punto di svolta nella vicenda e negli equilibri futuri del calcio mondiale.


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