
ROMA - I nodi arrivano al pettine. E si annunciano clamorose rivoluzioni in classifica che potrebbero impattare anche sulla vittoria finale. Annunciati dalle scorse settimane, dopo la chiusura delle indagini in corso comunicate alle società, sono arrivati anche i deferimenti. Manca quello della Turris, ma è una questione solo di giorni. Intanto, il Procuratore Federale, in seguito alle segnalazioni della Covisoc, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare, 4 società di Lega Pro: Triestina (Gir. A), Lucchese (Gir. B), Messina e Taranto (Gir. C), nonché i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti, per una serie di violazioni di natura amministrativa e per non aver rispettato i termini perentori di alcune scadenze. Per quanto riguarda il Taranto è stata, inoltre, contestata la recidiva, un’aggravante che spalanca le porte dell’esclusione dal campionato con un inevitabile ripercussione sull’intero girone. Scontati i termini abbreviati per i contenziosi, ma una sentenza definitiva in ambito endofederale non arriverà prima di una quindicina di giorni. E sarà immediatamente esecutiva, anche se ci sarà spazio per possibili ricorsi dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni.
Abodi: "Fiducia assoluta nei confronti del presidente Marani"
Sulle problematiche economico-finanziarie emerse in Terza serie, ma diffuse anche in altre categorie, dopo l’appello alle riforme non più procrastinabili del presidente Gravina, ieri è intervenuto anche il Ministro dello sport e dei giovani Andrea Abodi. L’ex presidente di Lega B ha escluso un intervento del Governo a sostegno delle società in difficoltà e ha espresso piena fiducia nel lavoro di Figc e Lega Pro. «Le valutazioni saranno fatte dal sistema. Nei confronti del presidente Marani c’è fiducia assoluta. Col presidente federale saranno fatte le cose necessarie per capire come rispondere alle crisi che non sono solo dei club di C ma anche dell’economia dei territori». Parole precise quelle di Abodi a margine di una visita allo stadio di Taranto in vista dei Giochi del Mediterraneo, una ristrutturazione programmata e divenuta un alibi per il club jonico. Relativamente alle accuse che sono state rivolte dal presidente del Taranto, Massimo Giove, al manager capitolino, additato come il responsabile della crisi della società, Abodi è stato diretto: «Dire che un ministro sia responsabile delle difficoltà di un club è stravagante. Il dg di allora del Taranto, Galigani, sa bene come sono andate le cose - ha ribadito Abodi -. Noi abbiamo cercato sempre di agire per il bene dei Giochi del Mediterraneo e della città. Lo stadio fino a dicembre è stato a disposizione del Taranto. È un peccato che non sia stata colta l’opportunità di avere un impianto moderno».