LECCE- Il banchiere italo-svizzero Jean Collardi, è entrato a far parte del gruppo dirigente del Lecce, assieme a un altro finanziere italo-svizzero, Pascal Picci a un grosso industriale indonesiano, Alvin Sariaatmadja. Il gruppo ha rilevato il 10% delle azioni, con un’operazione simile a quella che aveva registrato l’arrivo dell’industriale salentino Barbetta: ogni socio ha infatti ceduto in via proporzionale una quota delle azioni possedute, rinunziando nel contempo ad introitare l’importo corrispondente. Si tratta, comunque, di una cordata che, pur avendo una chiara componente di internazionalità, ha alla base dei legami col territorio salentino. "È una bella giornata per il Lecce e per la compagine societaria – ha detto Sticchi Damiani - perché dal 2015, quando siamo ripartiti dalle macerie della serie C, abbiamo fatto un percorso di grande crescita secondo un modello unico in Italia: al gruppo storico si affiancano dei soci direttamente o indirettamente legati al territorio che si impegnano non certo per fare business. Se avessimo voluto aprirci a fondi esteri con finalità speculative avremmo avuto ampia scelta". Sticchi Damiani ha infatti liberato il campo dall’idea che il Lecce possa cambiare la sua strategia a livello societario e tecnico perché continuerà a guardare all’equilibrio finanziario ed al graduale potenziamento tecnico. "Si alza l’asticella della solidità del club, ma salvezza ed equilibrio economico restano i nostri obiettivi".