Da Angelo Mammì a Enrico Brignola, tra storie umane e calcistiche che ai più non dicono niente, per raccontare gioie incredibili che si rinverdiscono nel microcosmo del Catanzaro. Del primo si ricordano due reti importanti, quella della prima promozione in serie A del 27 giugno 1971 nello spareggio col Bari e quella della vittoria in serie A, nel gennaio 1972 contro la Juventus in casa. Di Enrico Brignola, novello paladino di una squadra che torna a vincere dopo decenni di delusione, invece, sono ben scolpite in mente la rete sicurezza della promozione in serie B alla Gelbison di pochi mesi fa e il tap-in, già storico, dell’altro ieri a Marassi che ha regalato la prima vittoria del Catanzaro in casa della Sampdoria. Praticamente l’uomo giusto al posto-momento giusto per risultare decisivo quando serve. Paralleli di un calcio diverso, per i puristi sport differenti, vista l’evoluzione incessante delle regole, ma storie umane e contenuti tecnici simili che certificano ingresso e ritorno del Catanzaro verso posizioni di vertice cui è stato abituato a vivere e ora riesce a rivivere.
Il Brignola day
Enrico Brignola, acquistato dal Catanzaro al termine del mercato invernale 2023 dal Benevento via Cosenza, è testimone e al tempo stesso protagonista dell’ascesa giallorossa. Immediatamente è riuscito a fare gruppo in una squadra vincente, integrandosi, giocando (magari poco) e segnando (altrettanto poco), ma centrando reti fondamentali per arrivare agli obiettivi che la società più seria da mezzo secolo a questa parte si è prefissa. Le caratteristiche del calciatore di origine casertana, nato seconda punta, da ultimo arrivato si sono dovute adattare al credo di mister Vivarini, partendo sempre dalla corsia esterna destra per dare aiuto al compagno (e amico) Pietro Iemmello.
La fiducia ripagata
Così, tra assist fatti e ricevuti, il capitolo giallorosso di Brignola arriva alla rete siglata a Genova, in un pomeriggio che ha fatto inorgoglire il popolo giallorosso (il settore ospiti non è bastato a contenerli tutti) e anche Vincenzo Vivarini, che finora lo aveva schierato da titolare solo nelle amichevoli estive con il Pontano e con il Latina: «Era la terza partita in una settimana e ho cambiato tutto il reparto offensivo tranne Iemmello». In queste parole del tecnico della rinascita giallorossa ci sono le motivazioni nella scelta dall’inizio di Brignola, voglia di avere forza e vivacità nel momento della stanchezza di chi aveva finora tirato la carretta. Brignola oggi viaggia in posizione e ragiona su idee diverse rispetto alla passata stagione.
Brignola, la nuova versione
Il nuovo Brignola ha subito dialogato bene con tutti dando ulteriore peso offensivo, anche nei momenti difficili di una gara comunque in bilico che alla fine ha regalato il terzo posto al Catanzaro, matricola terribile di un torneo complicato da affrontare per chi sale di categoria. Il rischio di Vivarini nel mandare in campo un uomo mai impiegato dall’inizio è stato ripagato col massimo risultato, giusto per complicarsi la vita nelle prossime formazioni da schierare, a partire da quella contro il Südtirol.