BENEVENTO - Voglia di normalità. Il Benevento la cerca da quell'8 marzo in cui incenerì il Pescara nello scenario surreale di un Vigorito senza tifosi. Fu il prologo al cosiddetto “lockdown”, quasi tre mesi da incubo, fatti di appelli e allenamenti tra le mura domestiche, di speranze e di bramosia di chiudere una stagione che aveva regalato meraviglie, facendo sbalordire gli amanti del calcio di tutta Europa. Ora quella luce in fondo al tunnel è più di uno spiraglio, lunedì si torna finalmente in campo per gli allenamenti. Poi, se non ci saranno recrudescenze del virus, si riprenderà persino il campionato interrotto. Il Benevento non ha voluto precorrere i tempi, ha seguito le linee guida della Lega di B: niente fughe in avanti senza un protocollo che avesse rispettato le esigenze di tutti i partecipanti alla serie cadetta. Ora che la Figc ha stabilito le norme, però, le porte del Vigorito e dell'Imbriani possono riaprirsi per consentire alla capolista di portare a termine la missione bruscamente interrotta.
Inzaghi: "Ritroveremo la condizione. Porte chiuse unico rimpianto"
Il tecnico giallorosso non vede l'ora di ricominciare e non sembra affatto preoccupato di come ritroverà la sua squadra: "I ragazzi mi chiamano continuamente perchè non vedono l'ora di tornare in campo. Non credo affatto che ci siano problemi mentali, anche se dovremo giocare tante gare ravvicinate. In fondo noi siamo già in serie A, quandi vivremo una situazione diversa da chi dovrà lottare con le unghie e i denti per un obiettivo. Mancherà un po' di condizione, ma credo che la ritroveremo in fretta: l'essenziale è farlo nella massima sicurezza e rispettando il protocollo. L'unico rammarico è riprendere senza pubblico". Ben 22 lunghezze di vantaggio sulla 3ª pongono il Benevento al riparo da ogni sorpresa: gli bastano 8 punti nelle ultime 10 gare (in casa con Juve Stabia, Venezia, Livorno e Chievo, fuori con Cremonese, Empoli, Crotone, Trapani, Frosinone e Ascoli) per la A matematica.
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