Cremonese-Venezia, l’equilibrio perfetto e una finale infinita

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Cremonese-Venezia, l’equilibrio perfetto e una finale infinita© Lapresse
Tullio Calzone
3 min

Protagoniste ad oltranza per l’intera stagione, dopo aver provato a contendere la promozione diretta a Pecchia e Fabregas, Cremonese e Venezia non si smentiscono neppure al primo round per la A, ieri sera allo “Zini”. Una partita con tutti i crismi di una battaglia per le due finaliste, senza rinunciare ai rispettivi impianti di gioco, alle proprie idee portanti e a una mentalità emersa in tutto il campionato. Un equilibrio perfetto votato all’offesa che ha esaltato gli uomini di maggiore qualità a disposizione di Stroppa e Vanoli, benché non sia riuscito a nessuno dei due di trovare la strada del gol. Già in vantaggio per via del migliore piazzamento in regular season chiusa appena alle spalle dei lariani e in lizza sino all’ultima giornata per strappare il podio alle spalle dei ducali, ora il Venezia può chiudere il cerchio con un altro pareggio. Allo “Zini” la consistenza della formazione lagunare è emersa in tutta la sua formidabile forza. Il Venezia non si batte neppure al termine di una contesa caparbia come quella alimentata da una bella e generosa Cremonese che ha provato sino alla fine a incunearsi nel labirinto difensivo ordito dall’ex vice di Conte e Ventura ormai emancipatosi del tutto dai due grandi maestri del passato senza cancellarne le regole d’ingaggio.

Cremonese-Venezia, equilibrio perfetto

Equilibrio, sì. Ma senza mai rinunciare a provarci. Anche se Pohjanpalo, sostituito e imbronciato, continua a essere il grande assente di questi playoff dopo aver griffato 22 gol. La capacità degli ospiti di ribaltare l’azione con una rapidità micidiale ha, tuttavia, tenuto i padroni di casa logicamente abbottonati attorno all’asse Ravanelli-Castagnetti, con Vazquez e Coda puntualmente arginati e disinnescati dalla tenuta difensiva dei veneziani. La contesa è divampata allora sugli esterni con duelli mai scontati, nonostante le energie profuse da Zanimacchia e Sernicola da un lato e Candela e Bjarkason dall’altro. Alla fine è mancato solo il gol, logica conseguenza di una gara fatta di corpo a corpo senza vinti e senza vincitori. Ecco perché servirà l’ultimo atto di un torneo bellissimo per stabilire chi sarà promosso. Vanoli non molla, Stroppa neanche ci pensa a sentirsi battuto, memore di una finale vinta col Monza due anni fa. Ecco perché servirà una tripla per capire come finirà ed è un peccato che il posto per la A sia uno solo!


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