Sarebbe stato difficile, per la Serie B, iniziare con una partita più significativa di Bari-Palermo, 59 volte in A sommando i campionati di due squadre che stanno cercando di recuperare la statura degli anni passati. Hanno attraversato momenti di gloria e depressione, sono fallite e risorte, ma da troppo tempo aspettano il ritorno in Serie A, i pugliesi l’hanno lasciata nel 2011, i siciliani nel 2017. Meglio evitare altri ritardi, queste sono piazze generose e giustamente impazienti. Ricomincia questa sera una delle storie calcistiche più belle ed emozionanti del calcio italiano. Già il primo turno di Coppa Italia può dare l’idea del livello. Nei 32esimi in 12 partite si sono sfidate una squadra di Serie A e una di Serie B e non sempre è finita secondo pronostico. Il Cittadella per esempio ha eliminato l’Empoli al Castellani, lo stesso ha fatto la Reggiana di Nesta a Monza, hanno faticato non poco il Sassuolo che ha fatto fuori il Cosenza solo ai supplementari e solo quando i calabresi sono rimasti in 10, la Salernitana con la Ternana (1-0, con palo di Faletti), il Lecce col Como (1-0), il Cagliari col Palermo (2-1 all’ultimo istante del secondo tempo supplementare), il Torino con la debuttante in B Feralpisalò (2-1), il Genoa col Modena (4-3) e il Frosinone col Pisa (1-0), tutte vittorie con un solo gol di scarto. Ma si sa, la Serie B è la categoria dei pronostici sbagliati. Basta prendere gli ultimi cinque campionati per accorgersi, per esempio, che difficilmente le squadre retrocesse dalla Serie A riescono a riconquistare subito la categoria. Delle 15 retrocesse dal 2017-18 al 2021-22 solo tre (Verona nel 2018 e Cagliari e Genoa nell’ultima stagione) sono tornate in A nel giro di un anno. E’ la ragione per cui Spezia, Cremonese e Samp devono stare attente alle avversarie che le aspettano in B. In questo campionato che parte zoppo (non è bello, per niente) in attesa delle sentenze dei tribunali, Bari e Palermo, Parma e Sampdoria, Cremonese e Venezia sono le squadre da cui è giusto aspettarsi di più.
Le ambizioni delle big
Si sono mosse quasi tutte le segno della continuità. Il Parma si è rinforzato nonostante la partenza di Vasquez lasciando a Pecchia (sfortunato nei playoff della stagione scorsa) il compito di non perdere un’altra occasione, confermati anche Corini in Sicilia e Mignani in Puglia, Ballardini a Cremona e Vanoli a Venezia. Palermo e Venezia partono con un altro vantaggio, la conferma dei rispettivi bomber, Brunori in Sicilia e Joel Pohjanpalo in Laguna. La novità, una delle novità, è il ritorno di Pirlo in Italia sulla panchina della Sampdoria. L’anno scorso ai campioni del mondo del 2006 è andata benissimo (Grosso e Gilardino promossi in A con Frosinone e Genoa), male (Inzaghi fuori ai playoff prima della crisi societaria della Reggina) e malissimo (Cannavaro e De Rossi esonerati a Benevento e Ferrara con la Spal, due squadre poi retrocesse, Oddo retrocesso proprio con la Spal dopo aver preso il posto di De Rossi). Quest’anno il gruppo dei mondialisti si è assai ristretto, ma è rimasta molta curiosità per il neodoriano Pirlo e per il neoreggiano Nesta. E a proposito di ex nazionali, da non sottovalutare il Pisa del debuttante Aquilani: con i giovani della Fiorentina ha conquistato risultati notevoli, andrà seguito in questa stagione. Come in ogni campionato di Serie B che si rispetti non mancheranno le sorprese. Proviamo a fare il nome del Catanzaro, neopromosso dopo aver dominato la Serie C con 96 punti (16 di vantaggio sul Crotone) e la miglior difesa di tutta la categoria (21 gol subiti, come il Feralpisalò) grazie anche alla fantastica stagione di Fulignati, ultimo rappresentante di una dinastia di portieri di Montelupo.