Hellas Verona, blitz antidroga tra gli ultras: eseguiti 12 arresti

Le indagini, che coinvolgono tifosi gialloblù tra i 20 e i 50 anni, riguardano anche un bar antistante lo stadio 'Bentegodi': i dettagli
Hellas Verona, blitz antidroga tra gli ultras: eseguiti 12 arresti© LAPRESSE
3 min

VERONA - Blitz antidroga scattato questa mattina (30 agosto) da parte della Polizia di Verona e del Servizio Centrale Operativo per traffico di sostanze stupefacenti nelle gare casalinghe dell'Hellas Verona: sono state infatti eseguite 12 misure cautelari emesse dal Gip nei confronti di appartenenti ad alcuni gruppi ultras gialloblù, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di cocaina all'interno dello stadio 'Bentegodi'. Le indagini hanno riguardato anche un bar antistante l'impianto, anch'esso punto di scambio di dosi di cocaina durante gli incontri casalinghi della squadra di Baroni.

Verona, il bilancio del blitz antidroga

Il bilancio dell'operazione è di due persone in carcere, tre agli arresti domiciliati e sette con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. I 12 indagati hanno tra i 20 e i 50 anni. Sono state inoltre eseguite 14 perquisizioni personali e locali. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dallo Sco della Polizia, sono state avviate dopo l'arresto in flagranza di uno spacciatore che insieme alla compagna era in procinto di cedere la cocaina a numerosi ultras dell'Hellas Verona: un traffico che ha avuto luogo nella curva sud dello stadio 'Bentegodi' e nell'omonimo bar, luogo di ritrovo dei tifosi prima e dopo la partita che ha subito la sospensione della licenza per 30 giorni. E' stato inoltre scoperto inoltre un vero e proprio 'punto vendita' all'interno dello stadio, che ha coinvolto centinaia di ultras, molti dei quali appartenenti ad alcune frange oltranziste di gruppi organizzati. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati complessivamente 110 grammi di cocaina, 2,7 chilogrammi di hascisc e 200 di marjuana.

"Ultrà non è sinonimo di illegalità"

"Una operazione di grande rilievo - ha commentato il questore Roberto Massucci - che ripropone il rischio di curve protese all'appropriazione del territorio e alla esclusione del controllo dello Stato. Ultrà non è sinonimo di illegalità ed è necessario stimolare la sensibilità dei club nel lavoro con i tifosi anche rispettando spazi di colore e passione". Per la Questura scaligera "la sistematica cessione ed il contestuale ingente consumo di cocaina all'interno della Curva Sud affollata di tifosi evidenzia l'alto rischio di scatenare episodi di aggressività e violenza, mettendo in concreto pericolo l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno dello stadio".


© RIPRODUZIONE RISERVATA