© LAPRESSEFERRARA - Per una tifoseria abituata a fare i conti con le “porte girevoli”, l’avvento di Etrit Berisha deve aver sostanzialmente confermato un trend che dalle parti del Mazza conoscono a menadito. Dopotutto, se si eccettua la parentesi legata a Meret (due anni di regno, ma condizionato da almeno due infortuni importanti), un guardiano vero e proprio la Spal non ce l’ha mai avuto nel recente passato. Perché Alfred Gomis è sempre stato precario, buono per tamponare i buchi ma mai al punto da essere considerato un titolare a tutti gli effetti. Un copione visto anche durante i sei mesi di permanenza in Emilia di Viviano, tornato allo Sporting ma in attesa di una nuova avventura (prima deve trovare l’accordo per la rescissione: dura trattare con i lusitani…). Così Berisha sin dal primo giorno in cui ha messo piede in casa spallina è stato presentato come il vero nuovo guardiano della porta biancoazzurra. Un ruolo che il portiere albanese ha subito fatto suo, tanto da far registrare pagelle invidiabili nelle prime due uscite, a maggior ragione pensando al risultato che in entrambi i casi ha punito l’undici di Semplici.
C’è un Berisha anche nella Lazio (Valon), che il campo lo vede poco (ma in nazionale col Kosovo nei giorni scorsi ha fatto bene) e che probabilmente non affronterà il suo omonimo che difende la porta della Spal, nato a Pristina ma che ha scelto di vestire la maglia dell’Albania. Invero Etrit in queste ore ha altri pensieri per la testa: ha abbandonato il ritiro della nazionale albanese in anticipo sul programma, saltando l’impegno di martedì con l’Islanda, per via di un affaticamento che l’ha costretto a lavorare a parte anche nella giornata di ieri. Da via Copparo però trapela ottimismo: la scelta di non farlo allenare con i compagni è stata presa unicamente a scopo precauzionale, tanto che in casa biancoazzurra sono tutti convinti che Berisha con la Lazio sarà regolarmente al suo posto.