Ci risiamo con Mimmo Berardi, che è tornato suo malgrado a tenere in ansia il Sassuolo. Il nuovo infortunio, dopo aver superato il problema muscolare rimediato a fine agosto contro il Milan, si è manifestato rientrando contro l'Atalanta quando in campo al 59' per una ventina di minuti ha poi dovuto abbandonare chiedendo il cambio. Gli accertamenti hanno escluso lesioni, dunque si è trattato solo di un grosso spavento con un affaticamento muscolare che ha indotto l'attaccante a fermarsi in tempo. Lo specifico programma di lavoro, modulato secondo i progressi, lascia aperta ogni considerazione, compresa la possibilità di non prendersi rischi lunedì sera contro il Verona. Il silenzio regna sovrano, come del resto è sempre in questi casi soprattutto quando c'è di mezzo Berardi: si vedrà al momento delle convocazioni, prospettando cautelativamente il rientro per la sfida col Napoli.
Scelte in attacco
Dionisi cerca la reazione dopo le due sconfitte tra qualche rimpianto contro Inter e Atalanta, portandosi dietro i dubbi specie in attacco: è orientato a schierare ancora Pinamonti, titolare 9 volte su 10, oppure far partire Alvarez che non è mai stato utilizzato dall'inizio. Pinamonti ha segnato su rigore contro la Salernitana e cerca di trovare un'identità che al momento s'intravede solamente, con la protezione dall'allenatore che lo considera giustamente un patrimonio da gestire al meglio. L'impressione è che Dionisi riversi tutta la fiducia sul centravanti scuola Inter proprio per attendere il segnale migliore al momento giusto contando sulle qualità e la voglia di farsi largo sapendo delle aspettative e di questa fiducia incrollabile.
Impronta Traorè
L'altra impronta è quella di Traorè, rientrato a tre mesi dall'infortunio nella ripresa a Bergamo. Il ragazzo trasmette positività: «Sto bene e sto recuperando. Ho degli obiettivi e lavoro per raggiungerli. La concorrenza è un bene e vedremo chi gioca, intanto c'è una squadra in crescita. Contro il Verona sarà una sfida simile a quella con l'Atalanta, dovremo mettere ciò che è mancato a Bergamo».