Il caso Dia e le parole di Sousa: la Salernitana ha le sue spine

L'attaccante verrà multato dopo l'ammutinamento, mentre le critiche del tecnico al mercato non sono piaciute alla società: i dettagli
Roberto Maida
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INVIATO A LECCE - Il 20 agosto la Salernitana cominciava il suo campionato pareggiando 2-2 all’Olimpico contro la Roma, portando addirittura a casa il rimpianto di essere stata raggiunta nel finale per un banale errore da calcio d’angolo. A distanza di due settimane quel clima di freschezza ambiziosa si è dissolto: non sono tanto i due punti complessivi in tre giornate a preoccupare la tifoseria e la società, ma i graffi interni che stanno producendo danni impensabili all’organismo. Prima il caso Dia, l’ammutinato che ha messo in crisi la squadra, poi le dichiarazioni molto decise di Paulo Sousa, che ha criticato senza mezzi termini le strategie di mercato dopo la sconfitta di Lecce. Non è una sosta tranquilla per il presidente Iervolino e per il ds De Sanctis, che dovranno sistemare in fretta le grane per riavviare il motore già lunedì 18 settembre, quando all’Arechi arriverà il Torino.

Salernitana, frizioni tra Paulo Sousa e il club

Partiamo proprio dalla posizione dell’allenatore, che in estate sperava di andare al Napoli (c’è stato un incontro con De Laurentiis) ed è infine rimasto a Salerno, forse senza troppa convinzione. Paulo Sousa è un uomo troppo intelligente per non sapere che definire la squadra «inferiore a quella dello scorso anno, perché ci mancano giocatori importanti come Piatek e Vilhena» comporta delle conseguenze. Nessuno vorrebbe esonerarlo, riconoscendo il valore del suo lavoro. Ma ai vertici del club certe parole non sono piaciute. Adesso Paulo Sousa, che anche nelle scorse settimane si era lamentato del mercato, deve ottenere dei risultati per non rompere i delicatissimi equilibri che si sono formati dentro alla Salernitana.

Dia si ribella, legali mobilitati

Molto dipenderà proprio da Boulaye Dia, che ha creato un problema improvviso a tutti. Senza il miglior giocatore, l’unico grande attaccante in rosa che la società aveva riscattato dal Villarreal per 15 milioni, il futuro diventa molto complicato. L’ufficio legale della Salernitana è mobilitato perché studi la strada migliore possibile: si parla di una multa del 15% dello stipendio mensile, circa 30.000 euro. Ma a prescindere dalla sanzione economica, Dia è un patrimonio tecnico e finanziario da recuperare in fretta. Senza di lui, come si è visto a Lecce, l’efficacia offensiva cala enormemente. Dopo lo strappo determinato dal no di De Sanctis al Wolverhampton, che sperava di prenderlo in prestito gratuito con diritto di riscatto a 18 milioni, la Salernitana spera che Dia torni con un atteggiamento diverso dagli impegni con la nazionale senegalese: prima di partire, aveva minacciato di non giocare più fino alla riapertura del mercato. Ma lo scontro a chi conviene?


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