De Rossi e l’idea Dybala falso nove: le sue parole

L’allenatore della Roma dopo l’amichevole con il Tolosa parla dell’argentino e della nuova posizione in campo
Roberto Maida
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ROMA - L’amichevole «serve ma non conta, se riesco a spiegarmi». È molto più importante che la Roma si alleni bene e raggiunga il prima possibile una buona condizione atletica generale, aspettando poi i rinforzi e i rientri che renderanno più credibile e competitiva la squadra. Daniele De Rossi non sembra minimamente preoccupato dai test scadenti contro Kosice e Tolosa: «Abbiamo lavorato tanto, i giocatori erano stanchissimi, spappolati, credo sia tutto molto normale. I risultati a luglio possono influenzare in modo positivo o negativo gli umori della gente ma per noi non hanno un peso determinante. Non dimentichiamo che ci mancano tanti giocatori».

Le mosse di De Rossi in attacco

Si riferisce ai nazionali ma anche a Soulé, a Dovbyk, «dei quali non parlo perché sono tesserati con altre squadre». De Rossi resta comprensibilmente vago sulle strategie: «Stiamo valutando un po’ tutto. Gli acquisti spesso dipendono anche da chi va via, bisogna comporre un puzzle». Poi però si lascia scappare un importante dettaglio sulla posizione di Dybala, ancora schierato da falso nove: «È una soluzione farlo giocare centravanti, perché perché con questo sistema l’equilibrio difensivo cresce e perché abbiamo in testa l’idea di prendere esterni che vadano in profondità». Usa il plurale, quindi oltre a Soulé la Roma acquisterà un esterno offensivo “di gamba”: «Vediamo» chiosa De Rossi, che di più non può svelare. 

Il primo bilancio di De Rossi tra prestazioni e mercato

Se Dybala fosse l’alternativa tattica a Dovbyk, quali possibilità avrebbe Abraham di guadagnare minuti e gol? De Rossi lascia aperta la porta: «Noi puntiamo su di lui, assolutamente, perché è un giocatore forte della nostra rosa. Come puntiamo su Edoardo Bove. Poi il mercato è imprevedibile. Tammy ha appeal perché si è ripreso pienamente dopo l’infortunio. Le opportunità possono dipendere dalla volontà dei giocatori, che magari chiedono più spazio e scalpitano. In quel caso devi regolarti di conseguenza». In sostanza non ci sono certezze. Se arrivano proposte allettanti, per Abraham e Bove ma anche per Zalewski, se ne discuterà a Trigoria. L’ottimismo comunque regna sovrano. De Rossi ritiene sia presto per tracciare un quadro definitivo sui valori del campionato ma lancia un messaggio incoraggiante al ds Ghisolfi e di conseguenza alla tifoseria: «Il primo settembre la Roma sarà all’altezza, come lo era l’estate scorsa. Stiamo lavorando con la società per migliorare la qualità dell’organico. Non penso a cosa faranno le altre squadre, non ha senso oggi. Devo guardare il mio percorso e cercare di raggiungere una media-punti superiore rispetto ai primi sei mesi di lavoro». Senza frenesia: «Dobbiamo ancora coprire diverse posizioni ma non si può volere tutto subito. O meglio io vorrei ma non si può. Abbiamo pianificato un progetto di due o tre anni che preveda molti cambiamenti e un ringiovanimento generale. Magari nel 2025 dovremo modificare meno cose rispetto alla concorrenza. Speriamo che i giocatori funzionali alle nostre idee arrivino il prima possibile, questo sì». 


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