È faticoso vivere così, come un figlio delle Generazione Z, derubato delle sicurezze, privato dei punti di riferimento, addestrato a lavorare per mantenersi e mantenuto in un limbo senza lavoro. Fa un’impressione simile la Roma nell’attuale versione, appesa alla generosità del destino, costretta a recitare preghiere nel vuoto, a correre fino a sfibrarsi solo per restare nello stesso posto, come la Regina Rossa incontrata da Alice al di là dello specchio. Le hanno dato Dybala. Ad altri hanno dato il superbonus, che a un certo punto svanisce e ti lascia con i lavori a metà e i debiti da pagare. La Roma finché Dybala sorveglia la regione superiore del campo somiglia a una squadra. Quando i muscoli del non più ragazzo cominciano a rendere l’anima sembra un mozzicone edilizio, una costruzione non finita che lentamente soffoca nella natura circostante, e sparisce.